La NASA punta ad inviare il primo essere umano su Marte nel 2030 per una missione che, si spera, avrà esiti ben diversi da quelli visti nella pellicola “The Martian”. Fino ad allora gli studi del pianeta rosso saranno portati avanti mediante sonde come Curiosity o progetti in linea con ExoMars. L’esperienza potrà comunque essere simulata da chiunque, con un’attesa di gran lunga inferiore, grazie alle tecnologia offerta dalla realtà virtuale.
L’agenzia spaziale statunitense sta infatti collaborando con il MIT (Massachusetts Institute of Technology), lo studio Fusion Media e alcuni ex sviluppatori del team Irrational Games per sviluppare un tour marziano da vivere in prima persona, in soggettiva, compatibile con i visori Google Cardboard, Samsung Gear VR e Oculus Rift, che verrà pubblicato già entro il 2016. Il supporto a PlayStation VR e HTC VIVE arriverà invece in un secondo momento. Mars 2030, questo il nome, pur essendo basato sul motore di Unreal Engine 4 non sarà un vero e proprio videogame, ma un software realizzato in maniera fedele tenendo conto dei dati e delle immagini raccolte da HiRISE, dispositivo installato sulla sonda MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) lanciata nel 2005 e ancora oggi in funzione.
Maggiori informazioni verranno diffuse in occasione dell’evento South by Southwest 2016, in scena nella prima metà di marzo. I dettagli oggi disponibili parlano di alcune missioni da portare a termine compiendo passeggiate in ambiente aperto o con l’ausilio di un rover. L’iniziativa richiama alla mente il progetto V-ERAS promosso dall’Italian Mars Society, il cui obiettivo è proprio quello di creare una piattaforma per l’addestramento degli astronauti basata sulle potenzialità delle tecnologie VR. La finalità di Mars 2030 è anche quella di stimolare l’interesse delle nuove generazioni verso tutto ciò che riguarda lo spazio: sono infatti i bambini di oggi coloro ai quali nei prossimi decenni sarà affidato il compito di esplorare l’universo.