È Marzo, si è da poco concluso il festival di Sanremo, manifestazione che conoscerete, e nei circuiti di file sharing circolano già da alcuni giorni i file musicali degli artisti in gara, insiemi di bit che compongono le canzoni di questo festival.
Questo induce a riflettere, basta solo aprire gli occhi ed osservare un attimo la situazione: è ormai finito il tempo in cui i ragazzi spendevano 10 euro per un CD musicale, le porte dei negozi che si occupavano della vendita di questi supporti si muovono sempre meno frequentemente, tanto da indurre molte persone a dirigersi verso altre attività, dato che non conviene continuare a vendere ciò che quasi nessuno acquista.
La stampa, in un articolo di circa un anno fa, accennava proprio al fatto di cui sto parlando ora; ebbene con il passare di un anno le cose non sono di certo migliorate, anzi…
Il calo dell’acquisto di CD originali non è dovuto solo al fatto che le canzoni circolano attraverso circuiti di file sharing, ma anche dal fatto che si sono scelte altre forme di distribuzione, quali la vendita online di singoli brani a prezzi molto più accettabili o alla concessione addirittura gratuita, anche se con delle restrizioni, (ne è un esempio downlovers.it), grazie ad accordi tra gli artisti ed i servizi in questione.
Tutto ciò proprio perché è ormai chiara una cosa: qualcosa è cambiato e bisogna adeguarsi ai cambiamenti se non si vuol rimanere senza lavoro.