Ci sono figure destinate a lasciare un segno indelebile nel loro campo d’azione e quella di Masaya Makamura è sicuramente una di queste. Nato a Tokyo il 24 dicembre 1925, trent’anni dopo ha fondato l’azienda che sarebbe poi stata conosciuta nel tempo come Namco, uno dei nomi più importanti del mondo videoludico. Il creatore di Pac-Man (in collaborazione con Tohru Iwatani) si è spento la scorsa settimana (il 22 gennaio) all’età di 91 anni, ma la notizia è trapelata sulle pagine della stampa internazionale solo oggi.
La formula del gioco era tanto semplice quanto avvincente: si era chiamati a controllare una sfera di colore giallo, guidandola tra i corridoi di un labirinto con visuale rigorosamente dall’alto. L’obiettivo era quello di mangiare tutti i pallini sparsi per la schermata, facendo attenzione a non farsi catturare dai fantasmi colorati. Raggiungendo una delle pillole lampeggianti la situazione veniva capovolta, permettendo di catturare i nemici rimandandoli temporaneamente al centro del livello. Innumerevoli i sequel, i porting e gli adattamenti per tutte le piattaforme in commercio negli ultimi tre decenni.
Alcune curiosità: il nome all’esordio in Giappone era Puckman (“chiudere e aprire la bocca”), cambiato poi in occasione del debutto negli USA, l’idea originale venne a Iwatani guardando una pizza dalla quale era stata tolta una fetta e raggiungendo il livello 256 si verificava un bug piuttosto singolare, come visibile nel filmato in streaming di seguito.
Nel 2007 il governo giapponese ha introdotto Nakamura nell’Ordine del Rising Sun, per il contributo fornito alla crescita dell’industria locale. Nel 2010 ha inoltre fatto il suo ingresso nella International Video Game Hall of Fame, a testimonianza di quanto il suo lavoro sia stato importante per la crescita del mercato videoludico. È rimasto CEO di Namco fino al 2002, tre anni prima della fusione con il concorrente Bandai.