Il Massachussets ha intrapreso la strada dell’Open Source. Tagliati quasi tutti i fondi legati a spese con i prodotti Microsoft, ora lo stato degli USA adotterà una politica “open standards” che coinvolgerà tutti i settori dell’amministrazione pubblica.
La spesa globale che gli Stati Uniti accordano annualmente con la Microsoft per licenze e prodotti si aggira sui 34 mln di dollari, cifra di cui il 10% era rappresentato dallo stato uscente. Per Linux, dunque, si tratta di una vittoria non solo simbolica e strategica, ma di valore assoluto decisamente importante anche da un punto di vista prettamente economico.
Cina e Germania hanno rappresentato i capisaldi della rivolta Open Source, mentre Brasile e Russia potrebbero essere i nuovi rampolli del pinguino. Microsoft, intanto, incassa e commenta in modo negativo indirizzandosi ai cittadini e sbandierando il fatto che il denaro pubblico verrà speso per un prodotto peggiore e più caro.
Voci anti-Microsoft, intanto, si starebbero appalesando in tutti gli Stati Uniti. Il Pentagono avrebbe divulgato una ricerca secondo cui i sistemi Open Source sarebbero spesso più convenienti e più sicuri, in Missouri si spingerebbe su una via parallela al percorso del Massachussets e proposte ispirate all’etica Open fiorirebbero in tutta la federazione. Il rischio concreto per Microsoft è quello di perdere il settore pubblico del mercato, settore maggiormente sensibile ai costi di aggiornamento ed alle necessità dettate dalla sicurezza.