Sono sicuro che tutti i laureati si sono fatti almeno una volta questa domanda. Ebbene, questo è un problema che affligge la maggior parte dei giovani che devono affacciarsi sul mondo del lavoro. Le domande che sorgono sono tante: “Mi converrà spendere tutti questi soldi?”, “Servirà davvero?”, “Se non lo faccio, che ci scrivo nel Curriculum?”.
Sta di fatto che il Master resta uno dei pochi modi per fare un po’ dell’esperienza tanto agognata dalle aziende. E allora vediamo di spendere due parole in merito a questi fantomatici corsi.
Innanzitutto iniziamo a distinguere i Master di primo livello, quelli di secondo livello e i Master in Business Administration (MBA): ai primi si può accedere dopo la laurea triennale, i secondi sono accessibili dopo la laurea specialistica o vecchio ordinamento (quella di 5 anni), mentre i terzi sono riservati a chi ha una laurea specialistica o di vecchio ordinamento conseguita con il massimo dei voti. Un’altra distinzione che va fatta è quella tra i Master universitari e i Master privati.
Insomma, di Master ce ne sono in tutte le salse e per tutti i gusti, ma quello che è importante è non farsi illudere dalle troppe promesse che vi fa un bel Master; sì, perchè, dopo che abbiamo speso fior fiori di euro, studiato come matti e lavorato altrettanto, rischiamo di ritrovarci al punto di partenza (anzi peggio, perchè abbiamo 5000/6000 ? in meno in tasca!) perchè il Master che abbiamo scelto non è abbastanza buono. E allora è importante scegliere Master certificati; l’ente di accreditamento in Italia è l’ASFOR che si basa su criteri molto rigidi di certificazione.
Nella rete potete trovare diverse informazioni sui Master: come sceglierli, il costo giusto, etc. Io voglio segnalarvi questo sito “La studenteria”, in particolare vi rimando alla sezione relativa alla guida ai Master. L’importante comunque è stare attenti e cercare di non farsi sfilare troppi soldi dal portafogli inutilmente che di questi tempi non è mai una cosa buona!