Nelle ore in cui l’esame di maturità si avvicina e le ore per lo studio si riducono, in quelle stesse ore in cui le palpitazioni aumentano e la stanchezza dell’annata volge ai suoi vertici, la mente passa da un approccio costruttivo di impegno ed applicazione ad un “io speriamo che me la cavo” alla ricerca di una scorciatoia. Ed è in queste ore che l’esame della maturità per qualche malintenzionato può diventare una interessante occasione di lucro.
In queste ore la Polizia di Stato (grazie alla collaborazione degli organi di stampa che ne stanno moltiplicando il verbo) sta portando avanti una campagna informativa denominata “Maturità al sicuro” per sensibilizzare l’utenza sui pericoli di queste ore e sulle leggende metropolitane che stanno permeando incontrollate nel passaparola compulsivo sui siti dedicati. La più clamorosa delle bufale sembra essere quella delle tracce svelate in anteprima in Australia, da cui dovrebbero provenire le anteprime che giungeranno online nei minuti precedenti all’inizio della prima prova.
Le smentite dell’ambasciata di Canberra non sembrano essere bastate ed il rumor australiano sembra continuare incessante. Per questo motivo Antonio Apruzzese, direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, offre il proprio consiglio nella speranza di trovare orecchi pronti a recepire il messaggio: «quello che mi sento di consigliare ai ragazzi è di non inseguire sulla Rete le false notizie relative alla diffusione anticipata delle tracce d’esame. Si corre solo il rischio di perdere tempo prezioso e la concentrazione necessaria per affrontare una prova così importante».
Negli anni passati la ricerca delle tracce online si è confermata una pratica infruttuosa e pericolosa. Le ipotesi della vigilia sono sempre state ampiamente smentite ed i pochi casi fortunati sono stati frutto della totale casualità più che di concrete fughe di notizie. Le tracce sono sporadicamente comparse pochi minuti prima dell’apertura ufficiale delle buste, ma anche in questi casi l’utilità per gli studenti è stata del tutto ininfluente (ed il passaparola è stato del tutto strumentale alla promozione dei siti dedicati). Spesso, inoltre, l’ossessione della traccia si è tramutata in truffa con tanto di compravendita di false informazioni, installazioni di malware ed altre forme di sfruttamento della credulità in ore nelle quali le difese dell’utente sono del tutto abbassate al servizio di un massimo flusso di informazioni in entrata.
Anche per quest’anno, insomma, l’invito si rinnova: inutile cercare le tracce, meglio occupare il tempo in altre attività quali studio o riposo. Ed è questo un consiglio che poco ha a che vedere con la pedagogia, ma che molto ha a che fare con l’esperienza.