Una nuova maxi operazione contro la pedofilia e lo smercio di materiale pedopornografico online è stata portata a termine con ricadute a livello internazionale. Ed è questa una operazione di grandissimo impatto, i cui numeri parlano da soli: 670 sospetti identificati dall’Europol e 184 arresti già portati a termine a livello internazionale.
Sarebbero ben 141 i paesi coinvolti in quella che la polizia austriaca (da cui l’operazione ha preso il via) ha ribattezzato “Operazione Carole“. Le prime manovre sono iniziate ormai oltre un anno fa con i primi 272 sospettati ed ha portato nelle ultime ore a stringere il cappio attorno ad un vero e proprio network di produzione, immissione e redistribuzione di materiale pornografico relativo a minori. Inutile sottolineare come, superando anche la precedente maxi-operazione del 2011 condotta dall’Europol, “Carole” si configuri come la più grande azione contro la pedofilia a livello mondiale.
L’azione coordinata delle autorità è un elemento fondamentale per il reperimento di informazioni circa il traffico dei dati e l’identificazione dei responsabili. Ma ancora una volta proprio la rete, da più parti additata come strumento responsabile per lo scambio di materiale tra pedofili, si è rivelata lo strumento principe nelle mani degli inquirenti, i quali proprio seguendo il traffico online hanno avuto la possibilità di giungere a definire l’intero network ed a fermarne gli snodi principali. Così facendo il traffico di immagini e video è stato fermato alla fonte, riuscendo altresì a giungere all’identificazione dei responsabili (elemento fondamentale per giungere all’identificazione ed alla salvaguardia dei minori sfruttati).