Con un comunicato emesso dalla sezione statunitense del proprio sito, il gruppo McAfee ha pubblicato il report AVERT (Antivirus and Vulnerability Emergency Response Team) con il quale viene fotografata la situazione dei malware nel contesto dell’ultimo trimestre in base ai dati raccolti dal gruppo stesso. La situazione, ancora una volta, è quella di un preoccupante trend di crescita.
McAfee divide la propria analisi vagliando separatamente i diversi aspetti del quadro da delineare. Innanzitutto viene evidenziato il +63% di crescita del numero delle macchine attaccate con tecniche adducibili alla categoria “bot” nei primi 6 mesi dell’anno. Imponente, inoltre, la moltiplicazione della varietà dei “bot” stessi, e tra di essi emergono in quanto a pericolosità i soliti noti: Gaobots, Mytobs, Polybots e Sdbots.
Un’altra categoria dalle sfumature preoccupanti è quella dei cosiddetti PUP (Potentially Unwanted Programs), cresciuti del 12% rispetto al trimestre antecedente. Tra di essi McAfee elenca, seguendo un rigoroso ordine alfabetico che non lascia emergere i rapporti di pericolosità tra i vari item:
- Adware-180Solutions
- Adware-abetterintrnt
- Adware-BB
- adware-dfc
- Adware-GAIN
- Adware-ISTbar.b
- Adware-RBlast.dldr
- Downloader-kl
- IPSentry
- RemoteSpy
McAfee rileva inoltre come sia sempre più evidente un preciso schema criminoso dietro gli attacchi informatici e lo scopo sia sempre quello del guadagno. In questo contesto si fa importante lo sviluppo delle «cyber gangs» che pianificano e mettono in atto strategie di lungo periodo, sfruttando zombie e differenti tattiche di attacco. Di fronte a contata organizzazione McAfee applaude, per voce del vicepresidente AVERT Vincent Gullotto, agli interventi legislativi in discussione negli Stati Uniti, ma avanza altresì i propri prodotti di difesa quali unici veri rimedi immediati al problema malware.