Sempre più telefoni sono online. Gli utenti che navigano utilizzando smartphone e dispositivi simili sono in continua crescita, e il web del futuro sarà con tutta evidenza sempre più mobile. Questo significa anche che dovremo aspettarci un cambiamento del tipo di minacce dovute a malware. McAfee ha pubblicato i risultati del report riguardante il quarto trimestre 2010, che mostrano appunto queste trasformazioni fotografandone in divenire la progressiva crescita ed i possibili sviluppi.
Il primo dato che salta subito all’occhio è che i software dannosi continuano a diffondersi sulle varie piattaforme, ma i malware indirizzati ai dispositivi mobile sono cresciuti molto più di altri nel 2010, ovvero del 46%. Nel complesso si tratta di cifre ancora lontane dai numeri delle minacce per PC, ma la tendenza mostra una chiara direzione.
Sviluppatori e programmatori di virus e minacce informatiche sono sempre più attratti dalle piattaforme mobili, ed ovviamente si può prevedere che in futuro saranno necessarie sempre più risorse per la sicurezza di questi dispositivi.
Tra le piattaforme più colpite Symbian, che rimane ancora il sistema operativo per smartphone più diffuso, ma anche Java e Pithon compaiono come bersagli delle minacce informatiche. Il problema principale della sicurezza negli smartphone deriva dal fatto che gli utenti non sono consapevoli delle minacce e non si preoccupano di installare antivirus anche nei telefoni. In generale McAfee ha rilevato che ci sono stati 20 milioni di nuovi malware nel 2010, con una media di 55.000 minacce ogni giorno. I criminali informatici, ormai, sono diventati dei professionisti nell’automatizzare la creazione di varianti dello stesso malware.
Stranamente il 2010 ha visto un calo nello spam, che nell’ultimo trimestre dell’anno appena trascorso ha segnato il livello più basso dai primi mesi del 2009. Il motivo in questo caso sarebbe da collegare alla chiusura di botnet di grandi dimensioni. Ma non c’è da rilassarsi, perchè probabilmente gli spammer si stanno riorganizzando per creare nuove reti e rilanciare l’attività. Ancora, Adobe e i file PDF sono ai primi posti delle vulnerabilità, con una tendenza che probabilmente continuerà a crescere negli anni a venire.
Nel complesso il report di McAfee ha mostrato una panoramica interessante e un po’ preoccupante della situazione attuale: un trend che necessiterà di nuovi cambiamenti nelle abitudini degli utenti nel campo della sicurezza per imparare a rispondere alle nuove sollecitazioni imposte dall’industria del malware.