Internet of Thing (“Internet delle cose”), ossia un mondo interconnesso nel quale dispositivi di ogni tipo sono in grado di dialogare e interagire, sulla base di quanto programmato dall’uomo, per rendere l’attività delle aziende più efficiente e la vita delle persone migliore. Se però in questo contesto si insinua il pericolo di una lacunosa sicurezza, ecco che i pericoli si fanno direttamente proporzionali alle opportunità: per questo motivo McAfee (gruppo Intel Security) ritiene sia necessario intervenire, proponendo soluzioni ad hoc per far sì che il dialogo tra uomo e macchine, nonché l’interscambio tra le macchine stesse, possa essere garantito e sicuro.
Queste le parole di Michael Fey, chief technology officer di Intel Security: «La sicurezza deve essere costruita a partire dalle fondamenta dell’Internet of Things. Qualsiasi malfunzionamento di questi dispositivi connessi su IP può danneggiare il business e la nostra vita quotidiana. Dobbiamo essere lungimiranti e iniziare a comprendere quello che sta per avvenire per evitare le minacce e gestire questi dispositivi in modo sicuro. McAfee protegge il futuro prossimo venturo e le opportunità che l’Internet delle cose porta nella nostra vita quotidiana».
L’azione dell’azienda ha dunque preso una strada già delineata da tempo e pronta a raggiungere il mercato con la stessa velocità con cui l’Internet of Thing andrà ad imporsi nei prossimi anni:
Recentemente, Intel ha introdotto le soluzioni Intel Gateway Solutions for IoT, una famiglia di piattaforme basate su processori Intel Quark e Atom, e software McAfee e Wind River, che consentono alle aziende di interconnettere dispositivi industriali in un sistema IoT-ready. Inoltre, McAfee può contare su oltre 400 partner OEM nei settori verticali di industria, retail e sanità.
I numeri dicono molto su quel che sta per accadere: entro il 2020 IDC prevede 212 miliardi di entità connesse, ossia circa 27 oggetti per ogni persona. Se non si riesce a controllare quel che questi 27 oggetti gestiscono ogni giorno, il rischio è quello di imprigionare l’utente all’interno della sua stessa corazza digitale, mettendone a rischio i dati personali, le abitudini di tutti i giorni e l’insieme dei servizi a cui si accede grazie a questo sistema. Secondo Intel la sicurezza va dunque intesa in modo olistico, evitando la tentazione di soluzioni dedicate e isolate che non tengano considerazione dell’insieme complessivo che l’IoT disegna. Per questo una strategia globale di tutela dell’Internet of Thing dovrebbe comprendere:
- Una soluzione sicura e olistica per ambienti ricchi di informazioni e su svariate piattaforme e dispositivi;
- Garanzia che i dispositivi funzionino come previsto dal produttore e non siano stati danneggiati;
- Sicurezza del ciclo di vita attraverso dispositivi, reti e centri dati;
- Supporto degli standard di settore e interoperabilità dei dispositivi;
- Capacità di risolvere le sfide del collegamento Information Technology/Cloud di sistemi tradizionali e dell’aggiunta di ulteriori e nuovi servizi e sistemi;
- Fornitura di tecnologia per garantire la privacy individuale.
Chiosa Steve Hoffenberg, direttore del M2M Embedded Software & Tools di VDC Research: «McAfee vanta di un’offerta per la sicurezza ampia ed efficace necessaria per supportare la complessità e l’enormità delle connessioni dell’Internet of Things. Grazie alla collaborazione dell’azienda con Intel e Wind River, così come la sua esperienza nella sicurezza IT, McAfee si trova in un’ottima posizione per affrontare in modo proattivo le esigenze di sicurezza dell’IoT».