Mediaset sta seriamente prendendo in considerazione la possibilità di entrare nel mercato delle telecomunicazioni. Il momento potrebbe essere proficuo e pieno di occasioni: da una parte c’è Fastweb, vicina ad un’OPA amichevole lanciata dagli svizzeri di Swisscom; dall’altra c’è Telecom Italia, da tempo in balìa delle speculazioni circa la possibile uscita di Tronchetti Provera e la possibile entrata di Telefonica.
Lo sguardo verso Telecom è fatto soprattutto di silenzi: dal gruppo di Fedele Confalonieri sono arrivate dichiarazioni interessate, ma nulla di più si è in seguito mosso. Nelle ultime ore il titolo Pirelli è schizzato verso l’alto sulla scia di indicazioni che prevedono l’uscita del gruppo da Olimpia (e dunque da Telecom). Tutto rimane però in congelata sospensione e le ultime indicazioni giungono dalla prima presa di posizione Mediaset: «mi chiedono se mi interessa, dico di sì. L’operazione avrebbe senso: sotto il profilo del sistema Italia se la prima televisione commerciale e la prima Telecom italiana, alla luce dello sviluppo tecnologico, facessero qualcosa insieme, la convergenza sarebbe qualche cosa non più da chiacchiere di convegno, ma qualcosa nei fatti. Però non dipende solo da noi».
In ambito Fastweb la situazione è passata dalle edulcorate smentite all’apertura fredda, ma tanto è bastato per riportare entusiasmo sul titolo. L’ultima presa di posizione di Fedele Confalonieri è stata la seguente: «Fastweb vale 4 miliardi di euro. Noi siamo poco più del doppio di Fastweb e siamo un’azienda che ieri ha deciso di dare 490 milioni ai suoi azionisti. Fastweb, con tutto il rispetto, perchè è una società condotta bene, vale poco meno della metà e cosa dà […] la Borsa poi investe molto sulle aspettative. Questa è una regola aurea. Noi valutiamo tutto».
Le due situazioni appaiono estremamente correlate non solo per la posizione di interesse di Mediaset, ma anche per quel che riguarda il delinearsi del futuro equilibrio italiano nell’ambito delle tlc.