Il caso Megaupload è oramai cosa nota, così come le vicende giudiziarie del suo fondatore Kim Dotcom. Ma quando tutti erano oramai convinti che il procedimento giudiziario a suo carico fosse irreversibile, ecco arrivare il colpo di scena: tutti i beni sequestrati a Kim Dotcom li devono essere restituiti, firmato l’Alto Tribunale della Nuova Zelanda. A causa di un errore di procedura, probabilmente dettato dalla troppa fretta di colpire il fondatore di Megaupload, le autorità avrebbe commesso alcuni passi falsi che a questo punto hanno rimesso in discussione quanto fatto sino a oggi.
Nello specifico, gli agenti della polizia neozelandese, per effettuare l’irruzione e la perquisizione della tenuta di Kim Dotcom, avrebbero applicato non solo la legge sbagliata, ma anche compilato alcuni moduli completamente sbagliati, aspetto questo che avrebbe complicato la fase difensiva ai legali di Kim Dotcom perché si sarebbe basata su indicazioni legali errate.
Errore grave di procedura, ammesso apertamente a fine gennaio quando la polizia ha cambiato le carte in tavola presentando nuovi documenti, utilizzando questa volta le procedure corrette. Errore di forma che adesso potrebbe costare davvero caro perché i bene sequestrati potrebbero facilmente tornare nelle mani del fondatore di Megaupload. Parliamo di grandi ricchezze come proprietà, soldi, auto di lusso e molto altro ancora.
Occasione ghiotta per i legali di Kim Dotcom che sicuramente non si lasceranno sfuggire l’occasione di mettere in un angolo le autorità giudiziarie neozelandesi. Si profila dunque una clamorosa vittoria per il fondatore di Megaupload, se pensiamo inoltre al fatto che le autorità neozelandesi avevano fatto di tutto per congelare i beni di Kim Dotcom per evitare una sua eventuale fuga all’estero. Ovviamente le imputazioni a carico di Megaupload non cambieranno di una virgola, così come le date dei processi, ma il fatto di oggi dimostra che nulla può essere dato per scontato.