Microsoft è intervenuta direttamente sulla questione dei presunti cali di prestazioni dovuti all’installazione delle patch che vanno a risolvere le gravi vulnerabilità di Meltdown e Spectre. Su questo tema, infatti, c’è abbastanza confusione. Secondo alcuni esperti informatici, infatti, risolvere le vulnerabilità significa anche causare una sensibile perdita di prestazioni dei processori. Per Intel, però, questo non sarebbe esatto. Terry Myerson, vicepresidente esecutivo della divisione Windows e dispositivi di Microsoft, ha condiviso un lungo post in cui illustra la posizione dell’azienda in merito.
Secondo Microsoft, i cali di prestazioni ci sarebbero ma varierebbero in base al tipo di processore adottato ed al sistema operativo utilizzato. Terry Myerson spiega che i PC Windows 10 con installate le patch contro Meltdown e Spectre che adottano i processori di ultima generazione, dai Skylake in su, evidenziano cali di prestazioni estremamente limitati. Secondo la casa di Redmond, gli utenti non dovrebbero accorgersi di queste differenze in quanto minimali. Se i PC adottano, invece, processori più vecchi, modelli Haswell e precedenti, i Benchmark effettuati evidenziano cali più consistenti. Microsoft si attende che in questo scenario alcuni utenti potrebbero notare il calo delle prestazioni.
Peggio andrà per i PC con i sistemi operativi Windows 8.1 e Windows 7 che adottano vecchi processori, serie Haswell e precedenti. Microsoft si aspetta che la maggior parte degli utenti riuscirà a notare una diminuzione delle prestazioni dei PC. Questa più considerevole perdita di prestazioni sarebbe causata dal fatto che questi vecchi sistemi operativi utilizzano Kernel di vecchia concezione che includono un maggiore numero di transizioni user-kernel.
Il vero problema, secondo Microsoft, sarà con Windows Server. Indipendentemente dal tipo di macchina, l’impatto delle prestazioni sarà notevole, soprattutto sull’esecuzione di applicazioni molto esose in termini di potenza.
Microsoft condividerà i risultati esatti dei Benchmark nel corso delle prossime settimane. Terry Myerson conclude affermando che ci sarà ancora molto da lavorare per bloccare definitivamente Meltdown e Spectre e che Microsoft si impegna ad essere trasparente al massimo con i clienti sulle decisioni future.