Le memorie di domani saranno molto più veloci di quelle attuali e su tale idea sembrano essere tutti d’accordo. Il problema principale ad oggi è l’affermazione di una nuova tecnologia capace di far compiere ai dispositivi di archiviazione il salto di qualità necessario: diverse sono le idee in tal senso, tutte basate su concetti differenti. L’ultima giunge dall’Università della California, grazie alle MeRAM: acronimo di MagnetoElectronic Random Access Memory, trattasi di memorie non volatili che promettono velocità fino a mille volte superiori rispetto a quelle attuali, con ulteriori vantaggi legati ad altri aspetti.
Le memorie magnetiche odierne fanno uso del cosiddetto “spin-trasfer torque” (STT), un effetto legato al magnetismo che richiede il passaggio di corrente elettrica per poter mostrare i proprie effetti. Le MeRAM, invece, poggiano le proprie fondamenta su un principio differente, utilizzando tensioni piuttosto che correnti: i vantaggi in tal senso riguardano principalmente l’assenza di movimenti di elettroni all’interno dei semiconduttori, con chiari benefici soprattutto in termini di velocità e dissipazione del calore.
La scrittura di informazioni avviene quindi per mezzo di potenziali elettrici, richiedendo di fatto una potenza decisamente inferiore rispetto alle attuali memorie. Ciò si traduce, come detto, in perdite dovute alla trasformazione dell’energia in calore sensibilmente inferiori, con temperature di esercizio profondamente più basse. Ma non solo: minore è la potenza richiesta, minore è l’impatto sull’autonomia dei dispositivi che ne faranno uso, con vantaggi quindi anche per la durata delle batterie. Tali memorie, difatti, ben si prestano ad applicazioni mobili come smartphone, tablet e notebook, permettendo in un sol colpo di velocizzare l’accesso ai dati e ridurre i consumi energetici.
Un ulteriore vantaggio risiede poi nella possibilità di incrementare di cinque volte la densità di bit per unità di superficie, ampliando di fatto la capacità delle memorie o, per guardare la questione da un altro punto di vista, riducendo il costo per bit di tali dispositivi. Le MeRAM, insomma, potrebbero aprire le porte ad un mercato caratterizzato da memorie sempre più economiche, veloci e vantaggiose, senza far lievitare i costi di acquisto. Al momento, tuttavia, non è ancora nota una possibile data di arrivo di tale tecnologia nei device di tutti i giorni.