Superati i 2 miliardi di euro: è questo il consuntivo del mercato degli
Internet media nella ricerca degli Osservatori del Politecnico di Milano presentata al convegno #ONMI15. Un mercato, quello pubblicitario sul media, che non sta crescendo se non proprio nella sua componente online. Quasi due terzi degli utenti Internet in Italia leggono notizie online ogni giorno, siti e applicazioni delle testate giornalistiche aspettano il contributo delle startup per superare la soglia psicologica oltre la quale la condizione non muterà più e ciò che si definisce tradizionale sarà semplicemente vecchio, ma soprattutto minoritario.
L’Osservatorio New Media e Internet ha pubblicato un’altra ricerca approfondita (pdf), che merita di essere letta tutta e con attenzione, perché solleva una questione importante ma non di facile soluzione: gli Internet Media risultano i più aggressivi e reattivi, di fatto Internet è da due anni il secondo mezzo per investimenti pubblicitari in Italia, dopo il sorpasso sulla carta avvenuto nel 2013, e ha sfiorato quota 30%. Grazie alle componenti più innovative (mobilità, smart Tv – presenti in 1 famiglia su 4 e attive in 1 su 8 – applicazioni, sistemi di payment, programmatic advertising) certamente crescerà ancora, tuttavia il comparto dei media nel suo complesso non cresce perché questo settore digitale “sfugge” di mano alle proprietà tradizionali.
Polimi: "Editori puntino più su Internet". Rangone: "Media Company dovranno valorizzare gli asset" http://t.co/mTL82yOHWE @Cor_Com #ONMI15
— Osservatori Digital (@Osserv_Digital) June 5, 2015
In parole povere, gli Internet Media sono anche e soprattutto New Media, mentre quelli tradizionali non sono ancora riusciti a rimettere in sesto la catena del valore. Insistendo sull’ingranaggio che non sale più invece di rimettere la catena altrove, di cambiare marcia. L’allarme era stato lanciato lo scorso aprile al Festival del Giornalismo con un’altra ricerca apposita (pdf).
La sfida dei media
Per capire il quadro complessivo c’è la bella infografica curata dagli Osservatori, che in pochi numeri dice tutto:
- +12% la crescita degli Internet Media;
- -17% la perdita secca (3,2 miliardi di euro) in sette anni dei media italiani;
- +117% l’uso dei tablet per informarsi;
- 48% degli utenti Facebook legge notizie trovate nel news feed;
- 35% degli utenti Twitter fa altrettanto per le notizie postate;
- 450 startup nazionali e internazionali si occupano di media e advertising.
Il commento di Andrea Rangone, Coordinatore degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, verte sulla necessità per i media italiani di cercare nuovi asset:
Tra le dimensioni di innovazione che è possibile mettere in atto segnalo i nuovi modelli di produzione dei contenuti, come ad esempio la content curation, oppure lo sfruttamento di nuovi canali distributivi per i propri contenuti, tenendo conto del fatto che gli utenti utilizzano sempre di più i social network e i mobile device per informarsi. Inoltre occorre sperimentare nuovi modelli di introiti che possono anche prevedere servizi premium per gli utenti. L’innovazione può passare anche dalla diversificazione delle aree di business in cui si opera, come l’ingresso in nuove arene quali l’eCommerce e l’advertising, realizzato spesso attraverso partnership strategiche o operazioni di M&A. Per avviare questo processo di innovazione, la contaminazione con il mondo delle startup costituisce una grande opportunità.