Se il mercato PC negli Stati Uniti ha fatto registrare piccoli segnali di ripresa grazie ai Chromebook, nei paesi EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) il leggero aumento delle consegne è dovuto ai notebook tradizionali. In base ai dati pubblicati da IDC, il merito è da attribuire all’utenza aziendale, mentre le richieste di laptop da parte degli utenti consumer continua a diminuire. Tra i maggiori produttori mondiali spiccano i risultati positivi di HP e ASUS.
La società di analisi ha rilevato ancora performance negative nel secondo trimestre 2016, ma inferiori alle attese. Tra aprile e giugno sono stati consegnati 16,1 milioni di unità con un calo del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2015. In Europa Occidentale, la crisi del settore sembra aver rallentato (-0,8%), mentre negli altri paesi la percentuale è ancora molto negativa. Molte aziende hanno sostituito i PC desktop con i notebook e ciò spiega l’aumento delle consegne di modelli basati su Windows 10. Rimangono tuttavia da valutare le conseguenze della Brexit e la svalutazione della sterlina.
HP ha consegnato oltre 4 milioni di unità nel secondo trimestre, raggiungendo una quota di mercato del 25,4%. È quindi aumentato il distacco da Lenovo e Dell che hanno invece perso circa il 7% di market share in un anno. Molto positivo il trimestre di ASUS (+14,4% rispetto al 2015), in quanto potrebbe presto scavalcare Dell al terzo posto. La top 5 è chiusa da Acer che ha fatto registrare un calo del 3,5%.
Fuori dalla top 5 ci sono Apple, Fujitsu e Toshiba. Il dato sulle consegne è negativo per gli ultimi due produttori, ma potrebbe migliorare grazie all’acquisto di notebook da parte delle aziende.