Ancora brutte notizie per il mercato PC. La crisi del settore continuerà almeno per altri due anni e ci sarà una leggera ripresa solo nel 2018. Questa è in sintesi la previsione di IDC che ha pubblicato una dettagliata analisi, considerando PC desktop e notebook, ma escludendo i cosiddetti ibridi 2-in-1 con tastiera staccabile, dispositivi che invece sono sempre più apprezzati dagli utenti, grazie alla loro flessibilità di utilizzo.
In base alle stime di IDC, le consegne mondiali dei PC diminuiranno del 7,2% nel 2016 e del 2,1% nel 2017, percentuali più o meno in linea con quelle previste a maggio (7,3% e 1,6%). Nel secondo trimestre del 2016 è stato registrato un calo del 4,1%, una dato migliore rispetto alle aspettative. Ciò è dovuto in parte alla ricostituzione delle scorte in Europa, Stati Uniti e America Latina, ma che non avrà seguito nella seconda metà dell’anno, a causa di vari fattori, tra cui la volatilità dei tassi di cambi, i prezzi delle materie prime e le conseguenze della Brexit. Per avere i primi dati con segno positivo bisognerà attendere il 2018.
Nonostante la competizione di altri dispositivi, principalmente smartphone e ibridi 2-in-1, IDC ha comunque rilevato segnali di crescita nel mercato business, dovuti alla sostituzione dei vecchi PC. Per quanto riguarda i notebook si prevede un incremento del 5%, mentre le consegne dei desktop rimarranno pressoché invariate. Nel mercato consumer, invece, si verificherà ancora una calo anche per “colpa” di Windows 10. Il nuovo sistema operativo, offerto come upgrade gratuito, può essere installato senza problema sui vecchi PC.
Secondo IDC, le consegne di PC nei mercati emergenti aumenteranno da 131,3 milioni di unità nel 2016 a 137 milioni nel 2020. Nelle stesso periodo è previsto un calo da 124,7 a 112,1 milioni nei mercati maturi. In entrambi i mercati, gli utenti preferiranno acquistare notebook piuttosto che PC desktop.