All’inizio del mese si è parlato di Glass Tesla, un’applicazione sviluppata per Google Glass in grado di interagire con la vettura Tesla Model S per eseguire comandi come la chiusura delle portiere o la regolazione della temperatura all’interno dell’abitacolo. Anche Mercedes-Benz è impegnata per sfruttare al meglio le funzionalità offerte dagli occhiali di bigG, come spiega Jungwirth, presidente e CEO di MBRDNA (Mercedes-Benz Research & Development North America).
La casa automobilistica tedesca sta mettendo a punto un sistema navigazione che consentirà all’utente di effettuare una transizione “door-to-door” tra le indicazioni stradali in auto e quelle messe a disposizione dal device indossabile di Mountain View. Un esempio: l’utente sceglie dal proprio smartphone, mentre si trova a casa, la destinazione da raggiungere, poi si mette al volante e questa viene trasferita al software in-car che mostra il percorso da seguire sul navigatore integrato nel cruscotto. Una volta parcheggiata l’auto, le informazioni su come raggiungere il civico esatto sono visualizzate direttamente sul piccolo display di Google Glass, senza richiedere alcuna operazione aggiuntiva.
Secondo Jungwirth, una tecnologia di questo tipo necessita di un’approfondita fase di test prima del lancio. Di certo non c’è fretta: Google Glass non ha ancora ufficialmente raggiunto il mercato, se non si tiene in considerazione la versione Explorer venduta per 1.500 dollari agli sviluppatori e le unità che, come annunciato proprio oggi, ognuno di loro potrà scegliere di far spedire a un amico.
In primavera si è parlato anche della possibile messa al bando per il dispositivo in automobile, ritenuto secondo alcuni fonte di possibile distrazione e dunque un potenziale pericolo. Di certo ci si trova di fronte a questioni nuove da affrontare, in un campo prima d’ora inesplorato. Un’altra questione spinosa per il device è rappresentata anche dalla privacy, con le autorità garanti che hanno già indirizzato una lettera ai vertici di bigG per chiedere chiarimenti.