La mobilità del futuro poggerà su due principi fondamentali: ecosostenibilità e tecnologia. Se per quanto riguarda il primo aspetto gli automaker sono ormai da anni impegnati nel trovare soluzioni motoristiche capaci di garantire una riduzione dei consumi e delle emissioni nocive, gli effetti concreti del secondo punto iniziano a farsi apprezzare solo ora. Si pensi ad esempio alla self-driving car di Google, al prototipo DEEVA “100% made in Italy" oppure al progetto Future Truck 2025 di Mercedes-Benz.
Tutti questi veicoli si basano su sistemi di guida autonoma, ovvero saranno in grado di muoversi nel traffico senza richiedere l’intervento umano, aumentando così la sicurezza per chi si trova al volante e per gli altri soggetti presenti sulla strada. Perché una tecnologia di questo tipo possa diffondersi su larga scala è però necessario che sia supportata da metodi efficaci per mettere in comunicazione i veicoli con le persone che si trovano fuori dall’abitacolo. Il produttore di Stoccarda lo sa bene e, per trovare una soluzione che sappia soddisfare questa esigenza, ha organizzato Mercedes-Benz Future Talk.
All’incontro hanno preso parte tecnici, ingegneri, linguisti ed esperti di ricerca in robotica. Ne è emersa la necessità di sviluppare un linguaggio che possa configurarsi come interfaccia di scambio tra le vetture e l’essere umano. Ecco alcuni degli esempi forniti da Mercedes che aiutano a capire come in futuro sarà possibile impartire comandi alle automobili, attraverso un semplice gesto.
- Quando un pedone sta per attraversare la strada e rischia di non vedere altri veicoli in avvicinamento, l’auto lo avviserà attraverso l’emissione di un segnale sonoro;
- basterà sollevare una mano per fermare i veicoli a guida autonoma in prossimità delle strisce pedonali e attraversare a piedi;
- per recuperare l’auto dal parcheggio basterà un cenno;
- una volta giunti a destinazione, sarà possibile scendere e puntare il dito in una qualsiasi direzione, per far sì che il veicolo si rechi autonomamente a cercare un posto in cui parcheggiare;
- non serviranno più le chiavi per accendere il motore, ma lo si potrà fare sollevando una mano, ancor prima di sedersi al volante;
- per spostare l’auto di qualche metro da dove si trova basterà un semplice gesto.
L’azienda tedesca sta dunque portando avanti lo sviluppo di tecnologie legate alla guida autonoma affrontando il problema da un punto di vista ampio, che non si limita all’efficienza dei sensori, andando a toccare anche ambiti come l’interazione con tutto ciò che si trova intorno alla vettura, compresi i pedoni e gli altri veicoli. Queste le parole del prof. Herbert Kohler, responsabile Group Research and Sustainability e Chief Environmental Officer di Daimler AG.
Il traffico del futuro diventerà sempre più interattivo e non mi riferisco soltanto alla connettività dei veicoli. Siamo convinti che il nostro compito primario sia quello di mettere in strada vetture a guida autonoma considerandole non solo come una conquista tecnologica, ma anche come parte integrante dell’idea del traffico del futuro. In questa prospettiva, gli aspetti sociali rivestono almeno la stessa importanza dei sensori all’interno della vettura.