Cresce la popolarità di Mercora, il software che permette di ascoltare musica e guardare video musicali gratuitamente e senza infrangere i diritti di copyright. Si aggiornano le versioni, si migliora l’interfaccia che diventa sempre più semplice da usare ed efficace. L’ultima, ancora segnata come beta, è ancora più stabile e in due minuti è funzionante.
Mercora, nome latino, è l’ultima frontiera della musica online. Fondata come società nel novembre dell’anno scorso con investitori dai nomi importanti, uno è Srivats Sampath, fondatore della casa antivirus McAfee, ha come obiettivo quello di diventare l’«eBay della musica», ossia il luogo principale dove poter ascoltare e comperare musica.
Nominato un po’ troppo in fretta “Radio P2P”, ma dove P2P sta per Person to Person e non Peer to Peer, Mercora fonda il suo successo su due componenti che sinora quasi nessuno era riuscito ad amalgamare: musica gratuita e musica legale. Come alla radio, basta accendere Mercora per potersi sintonizzare su alcune “stazioni” e scegliere la propria musica preferita. Ma, ed è questa la differenza, le stazioni non appartengono a Radio vere e proprie, ma agli utenti registrati alla sua rete e collegati attraverso un software.
Una volta scaricato ed installato Mercora, il programma cerca i file musicali presenti sul computer dell’utente e li pone in condivisione con gli altri appartenenti al network. Chiunque allora può collegarsi, cercare la sua musica preferita o la sua radio preferita ed ascoltarla, magari chattando con la persona che la sta riproducendo.
Il segreto dovrebbe tenere lontane le grinfie della RIAA è nella sezione 114 del Copyright Act emendato dal DMCA. La legge sul copyright degli USA prevede una licenza per chi distribuisce la musica online secondo determinati parametri di garanzia. Secondo questo regolamento non è possibile trasmettere più di quattro canzoni di un artista in 3 ore, non è possibile trasmettere loop di programmazioni se non maggiori di 3 ore, non è possibile sapere in anticipo quale canzone verrà trasmessa, non è possibile scegliere quale canzone ascoltare da quel particolare utente.
Il software insomma funziona come un regolamentatore della riproduzione musicale. L’utente può decidere quale canzone riprodurre in quel momento, ma è Mercora a selezionare il file da suonare se quella canzone non dovesse rispettare le regole del copyright USA. Naturalmente per ogni canzone riprodotta è necessario pagare una licenza: Mercora si occupa anche di questo, registrando sui propri server le musiche riprodotte e pagando i diritti in base ad un accordo con SoundExchange, un’organizzazione che raccoglie produttori e detentori di copyright.
La versione finale del software è prevista per dicembre, con la possibilità di trasmettere video e immagini. Allora saranno anche chiarite le modalità con cui Mercora intende guadagnare. Su blog e forum online si prefigurano già le ipotesi: probabilmente ci saranno due versioni del programma, una gratuita con banner e annunci pubblicitari, un’altra premium a pagamento con servizi accessori.