La Germania vuole un web europeo che garantisca la sicurezza dallo spionaggio e dalla sorveglianza dell’intelligence americana. Angela Merkel è intenzionata a parlarne con il suo omologo Francois Hollande: i due pesi massimi continentali non hanno mai digerito le rivelazioni sull’attività della NSA, sanno bene di essere stati anche spiati personalmente, e potrebbero rompere su Internet il patto atlantico che esiste in geopolitica da più mezzo di secolo.
Angela Merkel vuole mettere le comunicazione europee e degli europei fuori dalla portata dell’intelligence degli Stati Uniti. Il cancelliere tedesco, racconta Le Figaro, incontrerà mercoledì François Hollande e discuterà dell’ipotesi di creare un web europeo. Se c’è un paese, infatti, col quale si può parlare di scenari di questo genere è certamente la Francia, il cui sciovinismo ha sempre visto male la via americana e globale all’era di Internet. La questione sarà affrontata, secondo la Merkel, partendo dal coinvilgimento dei fornitori europei di servizi di sicurezza, «in modo che nessuno che invia una email e altre informazioni lo debba fare dall’altra parte dell’Atlantico». Lo scandalo Datagate ha lasciato segni anche nella politica futura.
Isolamento o parità?
Parlare di un web europeo è dal punto di vista tecnico quasi improponibile, ed è impossibile che la cancelliera tedesca non sappia come funziona la Rete (non è mica una politica italiana). Gli enormi snodi di cui è composta e le regole vigenti di fatto impediscono l’erezione di una barriera di isolamento vetero-geografica: Internet funziona secondo criteri completamente diversi e un intervento di questo tipo si scontrebbe con limiti fisici e normativi insuperabili. La Rete Internet, infatti, non può essere frammentata senza causare collassi di sistema o violare la sua neutralità (almeno teorica). Murarla, poi, sarebbe ancora peggio, perché avrebbe conseguenze economiche gravi per chi starebbe dall’altra parte – quella isolata – del muro. Cosa vuole allora, veramente, la Merkel? Una risposta, più schietta, viene da fonti interne, da un articolo dello Spiegel.
Occhio per occhio
Aus dem SPIEGEL zur #NSA-Affäre: Regierung plant Einsatz von Spionageabwehr gegen USA http://t.co/PJBc7zknzT
— SPIEGEL ONLINE (@spiegelonline) February 16, 2014
Secondo il settimanale tedesco – la testata che insieme al Guardian ha raccolto e pubblicato più materiale proveniente da Edward Snowden – l’intento della Merkel è quello di rispondere alla NSA, colpevole di aver spiato il suo cellulare. Nonostante le scuse di Barack Obama e gli sforzi della Casa Bianca di riformare l’intelligence, la Germania non ha perdonato questa intrusione. La cancelliera si è spesa nell’ultima campagna elettorale rassicurando le imprese tedesche sulla difesa della proprietà intellettuale e su una rinnovata offensiva contro le multinazionali, il loro profit shifting, le lentezza di Bruxelles sul regolamento per la privacy e la protezione dei dati sensibili.
L’idea tecnica più in voga è quella di un cloud europeo di dati crittografati, proposta proprio da Snowden. Nel suo podcast, la Merkel prende a esempio la disponibilità di Microsoft a riportare in europa i dati personali memorizzati sui loro server grazie a data center regionali. Altre web company, Google e Facebook, invece si sono opposte – trovando una sponda, peraltro, nella Commissione Europea – per il timore di una “balcanizzazione” di Internet. Secondo lo Spiegel le intenzioni della Merkel sono in realtà più bellicose: tornare a non fidarsi di nessuno e foraggiare la propria intelligence. La morale del taglione: voi spiate? Spieremo anche noi.
Non sarebbe dunque un complicato e antiquato protezionismo digitale il vero obiettivo dell’incontro Merkel-Hollande, o almeno non solo, bensì una nuova guerra fredda di spie, stavolta tutta digitale. Germania e Francia avrebbero dalla loro anche il casus belli: sono gli Stati Uniti ad aver rotto il no-spying-agreement implicito nei paesi della NATO post-muro di Berlino, quindi pare che l’elenco dei paesi cattivi all’attenzione del BND (il servizio di intelligence sull’estero, il corrispettivo tedesco della CIA) includerà molte nazioni finora escluse. A Mosca, Pyongyang o Teheran si aggiungeranno anche Washington e Londra, cioè l’asse NSA-GCHQ. Non proprio una bella prospettiva per chi crede in un futuro di pace e collaborazione tra le nazioni.