Nell’immagine di apertura un dettaglio del dipinto “Concerto” di Caravaggio, noto anche come “I musici”, un olio su tela datato 1595. È solo una delle opere esposte al Metropolitan Museum of Art di New York, che da oggi apre i suoi archivi al pubblico, offrendo la possibilità di scaricare e usare liberamente (anche a fini commerciali) oltre 375.000 immagini in alta definizione. Basta un click.
L’iniziativa può essere letta come l’evoluzione di un programma introdotto nel 2014, quando il database è stato messo a disposizione del pubblico, ma solo a scopi accademici. La scelta di modificare i termini di utilizzo è finalizzata sia a diffondere la conoscenza dei capolavori ospitati dal museo (il più grande degli Stati Uniti) che ad attirare un maggior numero di visitatori. Hanno la stessa finalità altre partnership annunciate di recente e messe in campo in collaborazione con Pinterest, Wikimedia, Artstor e Digital Public Library of America. Sono esclusi circa 65.000 artwork, principalmente per ragioni legati alla tutela del copyright.
La nuova licenza scelta dai vertici del Metropolitan Museum of Art per la distribuzione delle immagini è Creative Commons Zero (CC0). Le opere possono essere trovate attraverso un comodo motore di ricerca, filtrando i risultati in base al nome dell’artista, al periodo storico, alla provenienza e ad altri fattori. Una volta scaricate, le si può modificare, stampare, pubblicare o condividere senza alcun limite e senza nemmeno l’obbligo di citare la fonte.
Il museo, noto anche come The Met, si trova a ridosso di Central Park, nella Grande Mela. La sua inaugurazione risale al 20 febbraio 1872. Ad oggi la sua collezione permanente ospita oltre due milioni di opere, suddivise in un totale di diciannove sezioni.