L’iniziale di un nome, la cosa che piace fare e cosa invece no. Un piccolo gioco testuale, a catena, sta riempiendo le bacheche di Facebook. Nessuna particolare campagna di sensibilizzazione, stavolta, ma un altro esempio di viralità basata sull’esposizione personale.
«Mi hanno dato la lettera (*). Nome di femmina, Nome di maschio, Cosa mi piace fare, Cosa non mi piace fare. Se metti mi piace ti do una lettera». Così, molto semplicemente, si sta espandendo a grande velocità secondo uno schema simile a quello della catena di messaggi strambi lo scorso novembre: una volta cliccato “mi piace” si scopre con messaggio privato il senso della catena, si riceva un input – in questo caso una lettera dalla quale cominciare – si posta un messaggio personalizzato con la propria lettera e il gioco si propaga.
Una differenza sensibile sta nel fatto che la persona su Facebook può essere sincera, cioè rispondere effettivamente sulle proprie preferenze (mentre in altre catene i messaggi da postare sono affidati al caso), dal nome di entrambi i sessi alle due piccole risposte in qualche modo in aggiornamento al proprio profilo, che contiene informazioni simili nell’about della propria timeline. Quanto durerà? Come tutte le catene, ovviamente, avrà diversi picchi, nel tempo, sempre più diradati, fino a scomparire nell’oblìo social. Ma solo perché sostituita da un’altra.