Le biblioteche italiane, assieme a quelle di altri paesi europei, stanno per finire tra il patrimonio librario che Google mette a disposizione in digitale ai propri utenti. Il tutto ha avuto avvio il 10 dicembre scorso, quando i primi volumi hanno preso la via che li porterà sui server di Mountain View e sui PC di tutto il mondo. L’annuncio è giunto in queste ore, con il Ministero per i Beni Culturali (MiBAC) e Google pronti a snocciolare la partnership siglata e gli effetti positivi che potrà avere nella divulgazione della conoscenza archiviata tra gli scaffali delle biblioteche italiane:
Il 10 dicembre sono partiti dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma i primi volumi destinati ad inaugurare il progetto di digitalizzazione del patrimonio librario. I volumi diventeranno file digitali, idonei ad essere conservati e consultati nell’immediato futuro grazie all’accordo siglato tra il MiBAC e Google Libri nel marzo 2010 per la digitalizzazione di un minimo di 500.000 testi sino ad un massimo di un milione di volumi.
Un successivo accordo di collaborazione siglato fra il Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il MiBAC – Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti culturali e il Diritto d’autore e Direzione Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale ha consentito alle biblioteche di avviare le attività loro attribuite grazie al finanziamento di un primo lotto per la realizzazione del progetto “Catalogazione e creazione di metadati a supporto del Progetto Google”.
Trattandosi di opere di pubblico dominio, i contenuti non rientrano tra le opere protette da diritto d’autore e per questo motivo chiunque potrà scaricarle e farne l’uso desiderato. Di fatto la digitalizzazione delle opere (alcune delle quali saranno così preservate dal depauperamento che il tempo impone al supporto cartaceo) libererà un grande quantitativo di “energia” culturale che gli scaffali ed i volumi non consentivano di mettere a disposizione.
I file ricavati dall’elaborazione digitale delle pagine potranno essere consultate e scaricate sui siti delle biblioteche, Europeana, Cultura Italia, su future proprietà MiBAC ed ovviamente a Google Books. «Le Biblioteche», inoltre, «avranno la facoltà di utilizzare le loro copie digitali interamente o parzialmente a propria discrezione nell’ambito dei servizi offerti sui siti istituzionali, permettendo così una accessibilità assoluta alle collezioni». Un apposito scanning center è stato organizzato sul territorio nazionale per gestire trasporto dei volumi, scanning e restituzione con modalità sicure e massima garanzia per i volumi gestiti.