Michela Vittoria Brambilla è al comando. Ha ottenuto un ministero, ha ottenuto oltre un miliardo di euro dal sistema bancario per aiutare le imprese del settore, ha ottenuto la promozione diretta del premier.
Silvio Berlusconi, nella sua presentazione, ha sottolineato l’inutilità di una promozione parcellizzata in cui le Regioni sono responsabili per sé stesse, senza una coordinazione nazionale che porti avanti il brand “Italia”.
Detto ciò, Italia.it sembra la risposta migliore: una coordinazione centrale, l’uso della rete, la possibilità di fare tutto quel che serve senza spese particolarmente onerose. Italia.it sembra la risposta e Michela Vittoria Brambilla ha promesso più e più volte di impegnarvisi con forza per restituire risposte veloci e concrete.
Così non è stato.
Ad esplicita domanda, il team del neo-ministro ha promesso feedback, ma ancora non è giunta risposta alle domande poste. Michela Vittoria Brambilla ha oggi tutto quel che serve e, sostiene Berlusconi, “è un cane da polpaccio terribile” che ottiene sempre quel che vuole. Quel che prima era un dovere formale, ora è un dovere istituzionale: i cittadini devono sapere come e perché Italia.it (anzi, Italia.info) debba o possa avere un futuro. E trattasi di un dovere istituzionale gravato da onerose spese che hanno visto generose mani affondare la loro presa in sacchi di denaro pubblico.
L’intera presentazione alla stampa del pacchetto “Italia Turismo” non ha fatto cenno alcuno al famigerato portale: defunto, insabbiato, dimenticato o cos’altro?