A pochi giorni dall’elezione del nuovo amministratore delegato di Yahoo, le voci di una rinnovata passione tra il gruppo di Sunnyvale ed i vertici Microsoft on tornate in auge. Le parti si sarebbero incontrate a New York e la voce sarebbe stata ripresa da più testate, scaturita fuori dagli uffici Time Warner grazie ad un insider vicino alla trattativa.
Due incontri, distinti, diversi nella forma e probabilmente anche nei contenuti. Da una parte Steve Ballmer, massimo rappresentante del gruppo di Redmond. Dall’altra un duo che ancora deve affiatarsi: Roy Bostock, portavoce Yahoo, e Carol Bartz, nuovo CEO. L’incontro con il neoeletto amministratore delegato sarebbe avvenuto in modo informale, probabilmente originato da una presa di contatto immediatamente successiva all’assunzione. L’incontro con Bostock, invece, avrebbe preso luogo a New York ove i due sono stati segnalati nei corridoi Time Warner, pronti per un pranzo di lavoro nel quale un nuovo Microhoo potrebbe aver preso forma dopo che in passato le trattative non sono mai sbocciate in nulla di concreto.
Steve Ballmer si dice da tempo pronto ad un accordo con Yahoo sul search advertising. Jerry Yang è stato il più fiero oppositore, ma l’arrivo della Bartz potrebbe aver riaperto il canale dialogico tra le parti ed ora una nuova proposta potrebbe pertanto prendere forma. Nessun dettaglio, ovviamente, trapela relativamente agli incontri tra le parti. Incontri che, anzi, nessuno al momento conferma sebbene siano in molti a dare per certa la cosa. Serrato “no comment” anche da Time Warner: AOL potrebbe essere una appendice importante delle trattative in atto, ma dagli uffici di New York tutto tace.
Emergono nel frattempo, grazie al documento che Yahoo ha depositato alla SEC, nuovi dettagli circa i rapporti che son stati siglati tra la Bartz ed il suo nuovo gruppo. Il compenso totale che andrà a pesare sulle casse di Yahoo è stato quantificato in 19 milioni di dollari totali, suddivisi in:
- 1 milione di compenso salariale;
- 8 milioni di sussidio annuale in azioni del gruppo;
- 10 milioni (25% cash e 75% in azioni) a compenso dei mancati introiti relativi al lavoro precedente.
Ulteriori clausole potrebbero permettere alla Bartz di arrotondare ulteriormente il proprio compenso nel tempo. La Bartz si è presentata con una promessa ben precisa: riportare agli azionisti un equo valore dopo che le azioni del gruppo son crollate negli ultimi mesi in modo imbarazzante. La Bartz avrà un compenso del tutto significativo, ma sarà giudicata per i risultati che riuscirà ad ottenere. E se la performance Autodesk sarà replicata anche a Sunnyvale, c’è da scommettere sul plauso generale di azionisti e Board of Director. Tutto potrebbe partire da Microsoft, anche se al momento i contatti sembrano fermarsi al livello di incontri più o meno ufficiali. Quantomeno, ora lo si sa con certezza: il discorso Microhoo non è ancora assolutamente chiuso.