Stop ai monopattini elettrici e micromobilità nella città di Milano: così recita una lettera inviata dal Comune di Milano a sette operatori, tra cui Helbiz, Lime e Bird tra i più conosciuti. Entro tre giorni devono ritirare dalle strade la flotta di monopattini e cessare le attività, in attesa del bando e della segnaletica da installare nelle are apposite in cui possono essere utilizzati questi mezzi.
La lettera è stata firmata dagli assessori Anna Scavuzzo (Sicurezza) e Marco Granelli (Mobilità): Milano è stata tra le prime città ad aver aderito alla sperimentazione riguardo la micromobiltà elettrica, soprattutto dopo il decreto firmato dal ministro dei Trasporti Toninelli, lo scorso luglio, che però stabilisce regole precise che a quanto pare gli operatori (e i cittadini) non stavano rispettando. Le regole prevedono la circolazione solo in aree prestabilite, cioè nelle piste ciclabili, nelle zone 30 e aree pedonali. Inoltre il limite di velocità è di 6 km/h e ci deve essere una apposita segnaletica in queste specifiche aree.
Ma sembra che i monopattini elettrici abbiano invaso il centro di Milano e la polizia locale ha già staccato decine di multe per velocità eccessiva o perché si percorre aree non adatte. Dice Anna Scavuzzo, che è anche Vicesindaco:
Non è una campagna contro i monopattini, sia chiaro, ma servono delle regole che valgano per tutti e che rendano sicuri questi nuovi dispositivi che oggi di fatto, in mancanza di autorizzazione, sono abusivi.
Le società infatti non hanno ricevuto una regolare autorizzazione e quindi dovranno partecipare a un bando per avere i permessi. Nel frattempo il Comune concluderà l’installazione della segnaletica. Aggiunge Scavuzzo:
Tutti gli operatori sono partiti in anticipo, ecco perché oggi vediamo una situazione totalmente disordinata: ci sono giungle di monopattini in alcune zone del centro, e in più gli operatori non comunicano a chi prende a noleggio il mezzo le regole da seguire. Ecco perché, in attesa delle linee guida che saranno pronte a inizio settembre, abbiamo chiesto agli operatori di sospendere servizio e di ritirare subito tutti i mezzi dalla strada.
Si ricorda infine che queste regole non valgono solo per i mezzi in sharing, ma anche per quelli privati.