Le inondazioni che hanno colpito la Thailandia, causando la morte di centinaia di persone, hanno avuto un effetto catastrofico sulla produzione degli hard disk con il conseguente aumento dei prezzi. Il tragico evento, però, favorirà sicuramente i produttori di chip NAND flash e di SSD, la cui domanda è in costante crescita.
Circa il 70% della produzione mondiale di hard disk avviene in Thailandia. I prezzi sono saliti alle stelle e la scarsa disponibilità di prodotti non permette di soddisfare la continua domanda di storage proveniente da aziende del calibro di Google e Facebook. Micron Technology, uno dei maggiori produttori di chip al mondo, ha confermato che gli ordinativi di SSD hanno raggiunto un picco elevato.
Kevin Kilbuck, direttore del marketing del NAND Solutions Group di Micron, ha dichiarato:
Chiaramente c’è un aumento della domanda a causa delle inondazioni Thailandia. C’è un minor numero di hard disk e gli SSD possono riempire lo spazio lasciato libero.
Kilbuck si riferisce al fatto che un SSD può essere installato nello stesso slot occupato da un disco rigido tradizionale. La domanda è in aumento anche grazie agli ultrabook, la nuova categoria di notebook che sfrutta la velocità delle memorie flash per avviare il sistema operativo in pochi secondi. Pochi giorni fa, Kingston aveva sostenuto la stessa tesi di Micron, affermando che il 2012 sarà sicuramente l’anno degli SSD.