Fino ad oggi non erano stati resi noti i termini dell’accordo che hanno portato alla stretta di mano tra Stephen Elop, CEO Nokia, e Steve Ballmer, CEO Microsoft. I dettagli emergono nel contesto della comunicazione trimestrale del gruppo europeo e tracciano il quadro di una partnership composita e strutturata attorno ai brevetti ed all’incentivo che Microsoft ha girato alla controparte per “convincerla” all’utilizzo di Windows Phone sui propri device.
Secondo quanto indicato nella comunicazione, Nokia attesta in 250 milioni di dollari l’incentivo che Microsoft ha offerto al gruppo per accettare il grande salto da Symbian a Windows Phone. Una cifra, però, meritevole di ulteriori approfondimenti: Nokia spiega infatti che sia questo l’incentivo dovuto nel trimestre di riferimento, il che sembra preludere ad ulteriori pagamenti nei mesi a venire, fino ad una cifra pari ad 1 miliardo annuo (720 milioni di euro). Se così fosse, sarebbe curioso leggere tale cifra come un giroconto virtuoso tra le licenze incassate dagli accordi per l’uso di Android e lo “stimolo” offerto da Microsoft a Nokia.
La somma fa parte di una trattativa però ben più complessa, nella quale entrambe le parti hanno messo in gioco i propri asset per arrivare anzitutto ad un accordo che premiasse il prodotto. Sia Nokia che Microsoft, infatti, hanno forte interesse nella creazione di una proposta di valore con cui ritagliarsi un ruolo nel mondo degli smartphone prima che il duopolio Apple/Google possa chiudere definitivamente la strada a qualsivoglia proposta concorrente. Secondo quanto indicato da Stephen Elop, i brevetti messi in campo da Nokia consentono al gruppo di spuntare a Microsoft un costo di licenza per Windows Phone minore rispetto alla concorrenza, mettendo così il team europeo nelle condizioni di competere in modo più efficace contro Samsung, HTC e gli altri grandi player del mercato già in partnership parallela con Redmond.
Ad oggi Nokia avrebbe venduto oltre 1 milione di dispositivi Lumia, con il gruppo pronto a lanciare la propria serie in nuovi paesi fin dai primi mesi del 2012, ma la notizia non sembra essere al momento sufficiente per compensare la caduta libera dei numeri registrati dall’azienda: -31% nei dispositivi venduti, -21% nelle entrate. È questo il costo del “salto” dalla piattaforma, qualcosa che Stephen Elop aveva ampiamente previsto e che ha portato già in ampio anticipo al ribasso le stime degli analisti.
La scelta Nokia andrà giudicata tra qualche mese, quanto i primi Lumia 900 saranno nelle mani dell’utenza USA e la serie avrà portato in Europa qualcosa più del solo Lumia 800. Nel frattempo le azioni balzano di circa 7 punti percentuali, premiando così i passi compiuti e le modalità della transazione in atto.
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