Microsoft vuole mettere le mani sul mondo Nook. L’ambizione nei confronti dell’iniziativa di Barnes & Noble è chiara da tempo, ma ora TechCrunch ha scoperto documenti che rendono ben più chiare le intenzioni di Redmond: 1 miliardo di dollari sarebbe stato messo sul tavolo per convincere la proprietà di Nook Media a cedere a Steve Ballmer il controllo del progetto.
Nook è stato il più accreditato tra gli anti-Kindle: nato da un colosso USA della distribuzione quale B&N, Nook si è fatto notare tanto per la qualità degli e-reader, quanto per la vastità di contenuti accessibili (libri digitali e sottoscrizioni per riviste). Microsoft aveva a suo tempo già messo piede nell’iniziativa acquistando una porzione di proprietà in cambio della garanzia per cui le applicazioni Nook sarebbero state disponibili anche per il mondo Windows: 300 milioni di dollari per il 17% circa della proprietà, quotando così l’intera iniziativa oltre 1,7 miliardi di dollari.
L’accordo faceva peraltro seguito ad una vicenda ulteriore che aveva visto B&N e Microsoft su fronti opposti: il tablet della serie Nook, distribuito con sistema operativo Android, era accusato da Redmond di violazione di brevetti vari. B&N era così stata risucchiata nello stesso vortice in cui molti altri gruppi hanno già accettato di siglare un accordo con Redmond per ottenere in licenza i brevetti medesimi senza incorrere in problemi legali. B&N, inizialmente pronta a fare resistenza, desistette nel momento in cui Microsoft si dimostrò pronta a stimolare lo sviluppo di Nook con nuovo denaro.
Poi venne alzata bandiera bianca: B&N ha annunciato ad inizio 2013 di voler dismettere il proprio impegno in Nook. Il programma era quello di interrompere la distribuzione di tablet ed e-reader in modo progressivo, prevedendo però di continuare temporaneamente le attività di distribuzione su piattaforme terze. Non è chiaro ora quale sia il reale stato dei fatti, ma l’offerta Microsoft sarebbe concreta: 1 miliardo (molto meno rispetto alla quotazione iniziale del gruppo) per avere la parte residua della proprietà.
Se le avance troveranno risposta da parte di B&N, Microsoft potrebbe portarsi in casa quanto necessario per aprire ad un nuovo canale di distribuzione sui propri device, ottenendo così materiale nuovo con il quale promuovere i dispositivi ed il sistema operativo di proprietà. Al tempo stesso le ambizioni potrebbero estendersi a nuove forme di produzione, ampliando così eventualmente anche agli e-reader la serie Surface. Ad oggi però ogni ipotesi altro non è se non una suggestione che pende da quell’offerta di 1 miliardo di dollari che B&N sta ancora valutando.