Microsoft: 12.75 mln per fare la pace con Opera

12.75 milioni di dollari. A tanto ammonta la cifra che una «grande corporation internazionale» ha versato nelle casse di Opera per porre fine ad una pendenza legale. Non ci sono conferme, ma la corporation sembra essere Microsoft.
Microsoft: 12.75 mln per fare la pace con Opera
12.75 milioni di dollari. A tanto ammonta la cifra che una «grande corporation internazionale» ha versato nelle casse di Opera per porre fine ad una pendenza legale. Non ci sono conferme, ma la corporation sembra essere Microsoft.

Un breve comunicato stampa rilasciato dall'”Oslo Stock Exchange” (ove Opera è quotata) apre un giallo nei rapporti commerciali della piccola software house. Nel comunicato non compaiono nomi nè dettagli ulteriori, se non l’ammontare della cifra che Opera avrebbe ricevuto: 12.75 milioni di dollari.

Il rumor ha però trovato subito gli attori giusti ed alcuni fonti non precisate avrebbero confermato alla testata CNET la bontà dei sospetti: Microsoft avrebbe sborsato la cifra sopraindicata per porre fine alla battaglia legale contro Opera Software.

Il tutto è iniziato quando Microsoft, per imporre gli standard propri del browser della casa di Redmond, ha iniziato a mettere in pratica espedienti ostruzionistici nei confronti della concorrenza (Opera, Mozilla, Netscape) tramite il proprio MSN: proponendo diversi Css ai diversi browser, Microsoft era in grado di controllare la bontà della navigazione rendendola ottimale soltanto tramite l’uso di Internet Explorer.

La pratica, facilmente identificabile come anti-concorrenziale, era divenuta perno di un’azione legale specifica oggi chiusa con l’accordo multimilionario. Le conferme rimangono tuttora non ufficiali in quanto addirittura il CEO Opera, Hakon Lie, tiene il massimo riserbo sul caso confermando solo il rimborso ed il fatto che la controparte è una «grande corporation internazionale».

Se la cifra non rappresenta un capitale tale da sconvolgere gli equilibri del settore, rimane tuttavia l’ennesima erosione all’egemonia Microsoft, sempre più messa in discussione da una concorrenza che torna a farsi arrembante (dopo la caduta di Netscape il monopolio non aveva subito più incrinazioni) e da un immobilismo nello sviluppo che va a minare le basi di un prodotto ormai fermo dal 2001 (IE6 l’ultima grande release).

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