La battaglia tra Microsoft e Motorola prosegue senza sosta, in attesa che verso la metà del prossimo mese di aprile possano giungere le prime sentenze in favore di una o dell’altra. Dopo l’attacco diretto alla rivale delle settimane scorse, accusata di voler uccidere il settore multimediale online, l’azienda di Redmond ha chiesto ad una Corte Distrettuale degli Stati Uniti di attuare un’ingiunzione restrittiva nei confronti di Motorola Mobility, così da bloccare momentaneamente la campagna tedesca messa in atto da quest’ultima.
Motorola ha infatti denunciato Microsoft presso la Corte di Manheim, scagliando circa 50 brevetti nei confronti della controparte accusata di aver violato la proprietà intellettuale della società prossima ad entrare a far parte dell’asset Google. Nelle prossime settimane è attesa una prima sentenza che rischia di compromettere la vendita di prodotti Microsoft quali computer con a bordo Windows 7 e la console Xbox, con gli esperti del settore che ritengono più che plausibile una vittoria da parte di Motorola.
Al centro della questione vi sono dunque alcuni brevetti legati all’implementazione dello standard H.264, ampiamente utilizzato nella gestione di formati multimediali sia online che offline, i quali secondo Microsoft dovrebbero essere concessi con licenza FRAND (fair, reasonable and nondiscriminatory) in quanto essenziali per tale tecnologia. Nonostante ciò il caso è andato avanti, con l’azienda di Redmond che rischia di veder bloccati i propri dispositivi in Germania: una sentenza favorevole negli Stati Uniti, però, potrebbe impedire tale blocco fin quando un altro giudice statunitense non decida altrettanto.
Per portare dalla propria parte le autorità, Microsoft ha inoltre messo sul piatto 300 milioni di dollari come garanzia nei confronti di Motorola nel caso in cui quest’ultima dovesse ottenere nuove vittorie anche entro i confini a stelle e strisce: tale cifra passerebbe nelle casse della società come risarcimento per non aver ottenuto il blocco alle vendite di dispositivi ritenuti poi dai giudici colpevoli dei reati evidenziati dai legali di Motorola, la quale chiede inoltre un risarcimento pari a 22.5 dollari per ogni PC dal costo di 1000 dollari.