Microsoft dovrà strappare un assegno da 367 milioni di dollari in favore di Alcatel-Lucent. La decisione giunge dalla Corte Distrettuale di San Diego, ove Microsoft è stata giudicata per le accuse provenienti dalla controparte in merito a tutta una serie di brevetti relativi alla riproduzione MPEG-2 su sistemi Windows.
Per Microsoft trattasi però di una sentenza negativa solo fino ad un certo punto. Alcatel-Lucent, infatti, ambiva ad ottenere molto di più dalla propria iniziativa legale: 1.75 miliardi di dollari, innanzitutto, e soprattutto il riconoscimento dei brevetti da usare come arma contro Microsoft e tutta la sua clientela. Microsoft invece può esultare: la tecnologia di Redmond non viola alcun brevetto e migliaia di utenti sono ora al riparo da problemi. Simpatico ed emblematico il commento del giudice alla vicenda: «è un tipo di verdetto in cui tutti vincono. Ce n’è qualcosa per tutti». Microsoft infatti evita il grosso esborso, Alcatel ne esce con qualcosa in tasca, i clienti delle tecnologie sotto accusa sono al riparo.
Per Microsoft il caso non si chiude ancora. I 367 milioni, infatti, sarebbero stati imposti per la violazione di un paio di brevetti relativi all’uso di un pennino su interfacce touchscreen. Tom Burt, consigliere generale Microsoft, nega tale possibilità e chiede che il vedretto possa essere rivoltato così come già successo in passato ancora contro Alcatel. E la sfida legale non si ferma qui: dal 22 aprile Microsoft passerà al contrattacco in quanto saranno in discussione alcune denunce presentate proprio da Redmond, ancora contro Alcatel-Lucen, in quella che pare essere una sorta di ritorsione legale per il guanto di sfida lanciato dalla controparte. I conti su chi avrà vinto la guerra, insomma, si faranno solo al termine dell’ultima battaglia.