Fino a 8,5 miliardi di dollari: tanto sarebbe disposta a spendere Microsoft per far proprio Skype. Se nei giorni scorsi il rumor aveva preso corpo da quanto ipotizzato da Om Malik, ora è il Wall Street Journal a sbilanciarsi sulla questione indicando la possibilità di un annuncio entro breve. E non si tratterà di una semplice partnership: Microsoft vuole tutto e subito, pronto a cavalcare il momento per usare Skype come fondamentale grimaldello per rientrare da protagonista sul mercato consumer.
Le parti non commentano, ma la suggestione appare alquanto delineata: Microsoft taglia fuori dalla corsa Google e Facebook, e va a siglare l’operazione più onerosa mai conseguita nella sua storia. Facendo proprio Skype, il gruppo di Redmond avrebbe una nuova arma da utilizzare su più fronti: nel VoIP, ovviamente, con forte beneficio soprattutto in ambito aziendale; nel mondo consumer, portandosi in casa un brand apprezzato e diffuso; nel mobile, con una applicazione che è un must sugli smartphone di nuova generazione.
La storia di Skype si prepara così a vivere una nuova ennesima rivoluzione. La prima è stata quella della cessione da Niklas Zennstrom e Janus Friis al gruppo eBay; la seconda è stata quella del passo indietro: i fondatori sono tornati in controllo del gruppo facendo leva su un brevetto in possesso che avrebbe potuto ostacolare l’attività eBay e che ha favorito il rientro di Zennstrom, Friis ed altri investitori. La terza è quella odierna, con Zennstrom e Friis nuovamente dalla parte del venditore e con un prezzo ormai lievitato da 2.6 miliardi (il prezzo pagato da eBay nel 2005) a circa 8 miliardi (la quotazione ipotizzata ad oggi).
Quello di eBay con Skype è stato un progetto fallimentare poiché le sinergie con PayPal e con il marketplace si sono dimostrate nulle. Oggi la stessa eBay siede dalla parte del venditore, mettendo a segno una buona monetizzazione per il 30% residuo della proprietà (la parte restante è suddivisa tra Joltid, Silver Lake Partners, il Canada Pension Plan Investment Board e la Andreessen Horowitz). Se l’operazione sarà confermata le porte di Wall Street si chiudono e Skype va ad accomodarsi all’ombra di Steve Ballmer, preparandosi per grande un balzo sulle proprietà Microsoft: da Windows a Windows Phone, dalla Xbox a Windows Live Messenger, e così via.