L’impegno di Microsoft per la sicurezza informatica non avrà mai fine. A dichiararlo, in due diverse occasioni, sono stati Bill Gates e Steve Ballmer, i due più alti esponenti dell’azienda americana. L’iniziativa “Trustworthy computing”, lanciata da Microsoft quasi tre anni fa, continuerà senza posa nei prossimi anni con novità e nuovi software per la sicurezza.
Dopo il lancio di un firewall all’interno del Service Pack 2 di Windows XP, Bill Gates, in una conferenza al Computer History Museum californiano, ha confermato che Windows amplierà il set di programmi di sicurezza, incorporando anche un software anti-spyware e anti-malware.
Microsoft ha così imboccato la strada della blindatura del proprio sistema, ergendo un vero e proprio muro verso l’esterno. «Ci sono persone cattive fuori nel cyberspazio – ha dichiarato il presidente di Microsoft Steve Ballmer – e non hanno intenzione di andar via».
Lo stesso Ballmer, in un incontro con la stampa inglese, ha dichiarato che il futuro sistema operativo Longhorn sarà molto più “isolato”, rendendo impossibile, ad esempio, l’introduzione in una rete di un computer potenzialmente infetto o non aggiornato.
Il tool anti-spyware non è l’ultima novità uscita dal cappello di Redmond. Da tempo Microsoft è sotto osservazione per un potenziale ingresso nel mercato degli antivirus. Lo scorso luglio, un responsabile del Microsoft’s security project” aveva confermato l’interesse della casa americana per il settore, svelando alcune funzionalità del software.
Accanto alle protezioni “lato utente”, il secondo fronte di Microsoft è la lotta allo spam. Oltre alle decine di denunce contro spammatori o prestatori di servizio, Microsoft ha spinto molto sull’adozione di una piattaforma comune per la lotta allo spam, bocciata però dall’ente standardizzatore perché prevedeva brevetti incompatibili con la maggior parte dei software open source su cui si basa l’infrastruttura della rete.
Le ultime notizie confermano l’impegno di Microsoft nello sviluppo di un sistema operativo più sicuro per l’utente. L’ultimo anno ha visto l’azienda di Redmond impreparata di fronte allo svilupparsi di nuovi virus e worm che avevano come principale bersaglio Windows. In alcuni casi, come in quello del worm Sasser.B nell’aprile 2004 o quello di Blaster nell’agosto 2003, l’epidemia di infezioni informatica era dovuta a errori di programmazione di Windows sfruttati dai pirati.
Microsoft è sotto accusa per la scarsa cura prestata alla sicurezza dei computer. Gli stessi organismi ufficiali americani che monitorano la sicurezza informatica hanno recentemente consigliato di non navigare più con il browser di Redmond, preferendogli soluzioni open source giudicate meno complesse e dunque più sicure.