Microsoft ha accettato la decisione di Bruxelles, rinunciando quindi a ricorrere davanti alla Corte di Giustizia. La vicenda giunge quindi al termine dopo anni di lotta tra il colosso Americano e l’antitrust europeo, che ha sempre dato del filo da torcere a Microsoft.
Tre sono essenzialmente le conseguenze di questa decisione, divenuta ora definitiva:
- Microsoft dovrà dare informazioni complete ai programmatori, utili per costruire software perfettamente integrati con Windows e gli altri servizi Microsoft (es. i protocolli di rete)
- Microsoft potrà fare pagare per il rilascio di queste informazioni, non più di 10.000 euro una tantum ad ogni società
- Microsoft incasserà solo lo 0,4% di royalties per una licenza mondiale che includa propri brevetti
Si tratta certamente di un passo avanti molto importante. Mentre le altre sentenze, su Internet Explorer e Windows Media Player, sono state a mio avviso un po’ fuori luogo e faziose, avendo ben poco a mente l’interesse del consumatore, questa decisione è invece sicuramente utile e salutare per il mondo IT. Avere protocolli aperti e sistemi facilmente integrabili tra loro è la chiave verso il successo.
Molti “vecchi” colossi del software hanno paura ad aprirsi e ad accettare il modello “Open Source“, in realtà molti casi di successo hanno dimostrato che Open Source non vuol dire necessariamente gratis; Open Source può voler anche dire opportunità di business.