Da diverso tempo Bill Gates cerca di convincere il Congresso ad aumentare il numero di “visti per tecnici specializzati” (detti H1-B), scrivendo personalmente una lettera aperta al Washington Post in cui spiega che se gli studenti Americani iniziano a snobbare il corso di laurea in Computer Science… servono più programmatori dall’estero.
In un articolo di ArsTechnica si spiega come oltre al calo di iscritti, potrebbe far comodo a Bill Gates, in caso di aumento del numero di laureati, anche la possibilità di elargire salari un po’ più bassi da quelli pretesi dai suoi connazionali, sebbene Microsoft neghi quest’evenienza.
Sta per arrivare una chiara risposta ai rifiuti del Congresso: Microsoft apre infatti una nuova sede di ricerca e sviluppo a Vancouver. Non è una novità che Microsoft apra un centro di ricerca fuori di confini statunitensi, ce ne sono diversi anche in Europa fra cui quello di Trento… tuttavia aprirne uno a poco più di un’ora di macchina dalla sede centrale di Redmond, giusto al di là del confine con il Canada, è un segnale inequivocabile mandato all’amministrazione Americana.
In un comunicato Microsoft spiega con franchezza il motivo dell’apertura del nuovo centro:
L’area di Vancouver è un crocevia globale, vicino agli uffici generali di Microsoft, a Redmond, e permette alla ditta di reclutare e mantenere nelle sue schiere personale altamente specializzato e capace, che verrebbe respinto dalle regole per l’immigrazione negli Stati Uniti.
Come a dire: se la Maometto non va alla montagna….