Quando nel 2006 Microsoft acquistò il gruppo Massive Incorporated, sembrava aprirsi per il settore dei videogame un nuovo fronte: quello dell’in-game advertising, la nuova grande promessa. A distanza di 4 anni non si hanno notizie del miracolo economico promesso allora e così il castello di sabbia potrebbe presto crollare: Microsoft sarebbe vicina alla chiusura del gruppo ed all’abbandono del progetto.
L’anticipazione porta la firma di Mike Shields per MediaWeek: entro la fine del mese Microsoft chiuderà la controllata Massive. JJ Richards, responsabile del gruppo, sarebbe già in cerca di altra collocazione mentre il personale dell’azienda sarà girato presso altre divisioni interne a Microsoft. Ai tempi dell’acquisizione le speranze erano grandi e grandi erano le pressioni: anche Google e Sony stavano investendo nel settore e ci si attendeva entro il primo quadriennio già un mercato quantificabile in 700 milioni di dollari. Nulla di tutto ciò, invece, è successo e l’unica fiammata sembrò essere a suo tempo la comparsa dei banner pro-Obama in periodo pre-elettorale in alcuni videogiochi dedicati alle corse automobilistiche.
Emergono ora, però, alcuni retroscena dell’acquisizione del 2006: non tutto il comparto Xbox era favorevole all’acquisizione, la quale venne però portata a termine nonostante le stesse diatribe interne al gruppo. A distanza di tempo gli scettici cantano vittoria: Massive era soltanto una sorta di concorrenza interna al comparto Xbox Live. Quest’ultimo, però, ha il vantaggio di portare in Microsoft la totalità degli introiti legati all’advertising, mentre la soluzione Massive costringeva ad una condivisione con i produttori di videogiochi.
Quella che ai tempi fu una operazione valutata attorno ai 300 milioni di dollari sta ora per chiudere il proprio percorso senza la gloria auspicata: l’in-game advertising rimane una sorta di chimera, tanto interessante quanto sterile, che gli inserzionisti non hanno capito fino in fondo e che Microsoft non ha saputo monetizzare. Il portfolio Massive conta nomi del calibro di Nokia, Samsung, Coca Cola, Ford, Reebok, Universal Pictures ed altri ancora, ma a questo punto proseguire oltre sarebbe probabilmente inutile e l’ecosistema Xbox nel frattempo ha saputo rivelarsi ricco comunque anche in assenza di pubblicità all’interno dei videogame.
Photo credit: Justin Marty