C’è un retroscena curioso (ma probabilmente è anche qualcosa di più di una semplice curiosità) nel caso che vede Microsoft impegnata nel tentativo di acquisto di Yahoo. La cronologia degli avvenimenti, infatti, si è fermata un passo prima di quanto non possa sembrare dalle cronache sulla vicenda, e mentre tutti cercano di capire cosa farà Microsoft, Microsoft ancora cerca di capire cosa farà Yahoo.
È News.com a sottolineare la cosa, ma è a questo punto necessario ripercorrere in breve le fasi che hanno portato all’attuale impasse. Il primo passo è quello (improvviso) di Microsoft con l’offerta da 44.6 miliardi di dollari. Il secondo passo è quello del diniego proveniente da Yahoo. Formalmente dopo un diniego Microsoft può operare una controproposta oppure ritirarsi direttamente dall’affare, ma tutto ciò nei modi e nei tempi stabiliti dalla legge.
E la legge prevede che ogni rapporto tra le parti sia controllato da uno scambio di carte ufficiale e non certo per mezzo stampa. Quel che si viene a sapere è che il diniego annunciato da Yahoo sia in realtà al momento solo virtuale, senza alcuna versione ufficiale nelle mani dei responsabili di Redmond. Sembra questa una mossa operata al fine esplicito di prendere tempo: Yahoo infatti ha facoltà di attendere fino al 14 marzo prima di ufficializzare la propria opinione, il che permette di valutare la situazione senza vincolarsi in qualsiasi modo all’OPA.
Fonti vicine a Microsoft considerano possibile l’attacco frontale nel caso in cui il diniego giunga a Redmond scritto nero su bianco: Microsoft potrebbe estendere la propria offerta a tutti gli azionisti Yahoo aggirando il top management e causando una profonda frattura nell’azienda nel mirino. Yahoo potrebbe voler evitare questo epilogo, ma al tempo stesso sono questi i giorni in cui si può tentare di convincere la controparte ad alzare la posta.
Due le risposte provenienti da Redmond (via stampa): Microsoft non è disposta a fare un’asta con se stessa, dunque la posta rimane ferma a 31 dollari per azione con soluzione mista stock/cash; la seconda conferma è firmata Bill Gates, il quale in una intervista ha negato l’intenzione di cambiare gli estremi dell’offerta ribadendo il concetto per cui 31 dollari siano una quotazione più che equa per il motore di ricerca di Sunnyvale.
La partita a scacchi è in pieno svolgimento. Nell’ultima seduta a Wall Street MSFT scende dello 0.49% (in recupero nell’after hour) mentre YHOO perde oltre il 2%. Nel momento in cui una risposta Yahoo dovesse giungere a Redmond, Microsoft potrebbe rispondere già entro 24 ore. A quel punto gli azionisti dovranno essere pronti a nuovi scossoni, in un senso o nell’altro. Solo una cosa sembra assodata: Microsoft è intenzionata a portare a termine l’acquisto, che sia con le buone o con le cattive.