Microsoft continua a far cassa grazie ad Android. Il paradosso era iniziato con Samsung e oggi vive un ulteriore capitolo con la Voxx Electronics, ennesimo gruppo che accetta di firmare un accordo di licenza per porre a tacere qualsiasi minaccia legale. La vicenda è nota: Microsoft ritiene che l’uso del codice Android comporti una violazione di alcuni brevetti di Redmond; tuttavia, in virtù della natura del sistema operativo “aperto e gratuito” il cui progetto nasce in seno a Google, le minacce sono state portate avanti al cospetto dei vari produttori interessati dalla produzione di device con il robottino verde.
La lista delle aziende che hanno firmato con Microsoft è ormai lunga ed in ognuno di questi casi la conclusione è la medesima: l’azienda accetta di devolvere una parte degli introiti a Microsoft, certificando di fatto la presa di coscienza delle violazioni di brevetto contestate. Nessuno di questi casi è arrivato in tribunale, mentre l’elenco dei firmatari conta già nomi del calibro di Samsung, HTC, Acer, LG, Amazon, Barnes & Noble, TomTom, Pegatron, Compal, Quanta, General Dynamics Itronix, Velocity, Wistron Nikon e Hon Hai. Ignota la cifra che la Voxx Electronics devolverà a Microsoft per ogni dispositivo Android venduto, ma la formula è confermata rispetto ai casi precedenti.
Solo un gruppo ha sempre negato ogni collaborazione con Microsoft: trattasi di Motorola, precedentemente proprietà Google. Sarà interessante capire ora cosa succederà in tal senso, visto che Motorola è passato ormai sotto la proprietà di Lenovo (con una partecipazione conseguente di Google nell’azionariato Lenovo) e quest’ultimo gruppo ha l’ambizione di entrare nel mondo del mobile passando proprio per il robottino di Android (per il quale non ha però ancora in essere alcuna licenza firmata da Microsoft).
Oltre l’80% della produzione Android è oggi fonte di reddito per Microsoft: quello che sembra un paradosso è in realtà soltanto una delle sfaccettature che vede oggi Microsoft e Google scontrarsi sul mondo Android. Le accuse di Ben Edelman delle ore passate ne rappresentano il lato legale, mentre sul mercato la situazione sorride al sistema operativo Google. La sensazione è che Microsoft stia cercando di stringere un cordoncino attorno al robottino verde per rendere tale soluzione sempre meno appetibile e conveniente, così da riuscire a convincere nuovi produttori della bontà della soluzione Windows Phone. Tale strategia potrà consegnare i propri risultati solo nel lungo periodo, però, perché nell’immediato sembrano dover essere ben altri gli argomenti da usare per convincere l’utenza dell’opportunità di uno switch.