Era il 2005, e davanti ad una folla di produttori di Seattle, veniva presentato il progetto di un tablet touchscreen sottile, con una batteria della durata di una giornata e un prezzo di 800 dollari. Ma quel tablet non era l’iPad.
Microsoft stessa aveva in mano la tecnologia giusta per creare i primi prototipi di tablet PC. Però il 2006 era ancora troppo presto. Il progetto Origami, mostrato nel 2007, non è mai esploso abbastanza, come il suo concorrente iPad, che continua ad attirare la curiosità degli utenti.
Il prezzo del Samsung Q1, tra i primi dispositivi di questo tipo, e la sua batteria dalle prestazioni non eccellenti, convinse Microsoft ad abbandonare il progetto. Quattro anni dopo, la visione di Gates è diventata realtà. Grazie ad Apple.
Microsoft sta forse perdendo il treno? I fallimenti nel campo della telefonia, a cui si aggiunge la difficoltà nella realizzazione di un concorrente alternativo ad iPad sono dei segnali d’allarme?
Origami era fatto in modo da raccogliere l’esperienza di Vista e del suo sviluppo, che all’inizio doveva rivoluzionare del tutto ciò che era stato sviluppato con Windows XP. Ma Vista, come ben sappiamo, pretendeva risorse hardware troppo alte per il periodo.
Microsoft ha quindi lavorato per rendere Windows XP adatto a girare su dispositivi molto piccoli e con memorie flash. Oggi Windows XP ha il 95% del mercato dei netbook, eppure l’azienda di Redmond deve recuperare il ritardo accumulato nel settore dei tablet.
Certo, non è ancora il tempo di fasciarsi la testa. Nonostante le pubblicità e l’entusiasmo, l’iPad resta un prodotto di nicchia, e tale resterà per molto tempo. Se in futuro verranno venduti 47 milioni di iPad, restano comunque 400 milioni di PC, dei quali il 95% avrà Windows in esecuzione.
Ina Fried di CNet presenta una interessante proposta: perché Microsoft non inizia a produrre anche l’hardware dei suoi dispositivi, abbandonando la sua visione legata soltanto al software?