Microsoft baratta un pezzo di aQuantive

Microsoft vorrebbe vendere l'asset della aQuantive che meno interessa al gruppo fin dall'acquisizione dell'agosto scorso: Avenue A/Razorfish. La cessione potrebbe però evidenziare qualche distorsione finanziaria, per cui si pensa ad uno scambio strategico
Microsoft baratta un pezzo di aQuantive
Microsoft vorrebbe vendere l'asset della aQuantive che meno interessa al gruppo fin dall'acquisizione dell'agosto scorso: Avenue A/Razorfish. La cessione potrebbe però evidenziare qualche distorsione finanziaria, per cui si pensa ad uno scambio strategico

Un pezzo di aQuantive è già in vendita. A pochi mesi dall’acquisizione operata da Microsoft, infatti, si stanno muovendo le prime perdine nel tentativo di razionalizzare un’operazione di acquisto che di razionale a suo tempo ebbe poco: Microsoft si buttò su aQuantive per arginare i passi avanti compiuti da Google con DoubleClick, ma il prezzo pagato e gli asset assorbiti non rappresentavano una soluzione ottimale per le esigenze di Redmond.

Tra gli asset meno desiderati da Microsoft v’era la Avenue A/Razorfish. L’agenzia, infatti, opera tanto con Microsoft quanto con la concorrenza, il che lega a un vincolo indiretto con la casa madre e annichilisce il potenziale del team. Una cessione potrebbe insomma liberare nuovo valore consentendo a Microsoft di monetizzare una proprietà accettata nel pacchetto da 6 miliardi di dollari smossi nell’operazione aQuantive.

L’ipotesi della cessione, al momento non supportata da alcuna conferma delle parti in causa, emerge originariamente da un report Advertising Age. I dubbi rimangono però legati al valore dell’asset oggi in dismissione. Ai tempi dell’acquisizione, infatti, il valore totale era rappresentato dalla combinazione di Avenue A/Razorfish, Atlas e DrivePM. Il valore di mercato della prima, però, risulta oggi basso rispetto alle valutazioni di allora, il che non fa che evidenziare quanto Microsoft abbia sborsato pur di arrivare a rilevare l’agognato pacchetto aQuantive.

Avenue A/Razorfish, insomma, significa per Microsoft entrate interessanti ed un valore di mercato non in linea con le spese di un anno fa. Per questo motivo la soluzione scelta potrebbe essere quella di uno scambio di asset con un altro gruppo, mascherando così il valore dell’azienda rilevata ed evitando di mettere in luce il cattivo investimento in cui il gruppo si è trovato costretto. La moneta di scambio prescelta potrebbe essere il servizio 24/7 Open AdStream della 24/7 Real Media, una proprietà WPP Group (acquisizione operata nel 2007) con mercato particolarmente attivo anche in Cina. Nulla di nuovo sotto il sole, peraltro: Microsoft si dimostrò particolarmente interessata alla 24/7 Real Media proprio nel 2007, quando l’offerta avanzata da 1 miliardo di dollari non andò a buon fine portando a tutti gli effetti alla scelta obbligata di aQuantive.

Per Microsoft, in conclusione, trattasi di maquillage finanziario che nasconde movimenti strategici per ottimizzare alcuni discutibili investimenti del recente passato. Considerando la particolare attenzione riposta da Steve Ballmer sul settore, c’è da esser certi che in questo caso ogni mossa sarà ben ponderata prima di passare all’azione. I rumor, infatti, per ora restano tali. E nella giornata di ieri il gruppo ha chiuso in calo, pur se con performance meno plumbee rispetto al resto del listino USA. Per il 4 settembre, nel frattempo, è atteso un incontro del gruppo con la comunità degli investitori. Ai microfoni vi sarà Chris Liddell, Chief Financial Officer Microsoft.

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