Microsoft può festeggiare un giorno per molti versi storico per l’azienda: Bing, il motore di ricerca che il gruppo ha creato per frenare lo strapotere di Google nel settore, ha virato ufficialmente in territorio positivo e non rappresenta più una voce passiva nei bilanci di Redmond. Il percorso è stato lungo ed estremamente difficoltoso: dagli esperimenti su Live Search prima agli accordi con Yahoo poi, Microsoft non ha mai smesso di investire per fare di Bing un motore di ricerca ad alto potenziale.
L’integrazione nei dispositivi mobile Lumia, gli accordi con Apple per approdare su iOS ed altre leve utilizzate da Microsoft hanno dato i loro frutti: sia pur se in ritardo rispetto alle speranze iniziali, Bing è ora una voce che nell’ultima trimestrale di cassa del gruppo porta 1 miliardo di fatturato in più all’ammontare complessivo. Il break even è raggiunto, insomma. E ora? Alla guida del gruppo c’è adesso Satya Nadella, un nome che nella sua ascesa in Microsoft ha affrontato anche lo scoglio Bing prima di avventurarsi nel mondo cloud. Satya Nadella ha ora il compito di dare anzitutto un ruolo a Bing: come gestire un servizio con fatturato in attivo, la cui crescita è ora anzitutto legata alla capacità di acquistare nuovi utenti con tutte le complessità esistenti nello scontrarsi con Google nel mondo della ricerca?
Da più parti è emersa nel tempo l’ipotesi per cui Microsoft avrebbe potuto dismettere Bing per monetizzarne le parti residue. Redmond non ha mai sposato questa tesi e ha anzi persistito nell’investire per far crescere il motore. Ora, sebbene le quote di mercato siano rimaste sostanzialmente stabili, i conti sono tornati in ordine e c’è qualcosa di più su cui far leva per costruire qualcosa di importate su Bing: si tratta di Cortana. Bing e Cortana possono essere la faccia della stessa medaglia al cospetto degli utenti che cercano informazioni online, dunque la coesistenza tra i due diventa quasi un elemento obbligato. Cortana, profondamente integrato in Windows 10 e pertanto elemento fisso di tutto l’ecosistema che ruota attorno al sistema operativo, può accrescere in modo considerevole il feeling tra utenti e motore, il che potrebbe ulteriormente migliorare il ruolo del motore nel quadro aziendale di Redmond.
Bing è qui per rimanere, insomma. Ed ora può crescere anche con maggior serenità in virtù di resoconti fiscali che ne garantiscono la sussistenza.