La notizia è di quelle che contano perchè va a stabilizzare i possibili contrasti in nascita sul mercato degli Instant Messenger: Microsoft, con il brevetto n° 6.631.412, si aggiudica la paternità su una caratteristica degli Instant Messenger e, fino a prova contraria, potrà detenerne i diritti. Se nel tempo qualcuno riuscisse a dimostrare di aver per primo introdotto la caratteristica specificata nel brevetto, automaticamente il brevetto cambierebbe titolarità.
Nella fattispecie la funzionalità su cui va a calare il nuovo brevetto è la possibilità di notificare ad un utente l’inizio della scrittura del messaggio da parte del corrispondente nella comunicazione, preparando così il primo alla ricezione del messaggio del secondo.
Era il Dicembre 2002 quando AOL si era aggiudicata il primo brevetto riguardante gli Instant Messenger: con il provvedimento n° 6.449.344, infatti, ICQ (proprietà intellettuale Mirabilis ceduta ad America OnLine) si aggiudicava i diritti sulla cosiddetta “buddy list”, cioè sulla notifica agli utenti della presenza o meno sul network di altri amici precedentemente iscritti alla propria lista.
Se AOL è la madre, Microsoft è il padre. La situazione è dunque congelata e far valere i propri diritti sull’Instant Messenger significa automaticamente far scattare la verifica sui diritti altrui. Intanto il tempo è passato e gli IM si sono dotati di video, audio, giochi, file sharing, eccetera. Il sistema dei brevetti, in questo caso, ha causato un blocco reciproco che garantisce vita tranquilla ai noti ICQ, MSN Messenger & C. A meno che nuovi brevetti non vadano a rompere l’equilibrio andatosi a creare negli ultimi mesi.