La domanda era nell’aria da tempo: cosa se ne farà Microsoft del progetto Zune? Il player, nato per sfidare l’iPod sul suo stesso campo, non ha mai sfondato e da tempo ormai manifesta un diagramma di vendite piatto, privo di reazioni al cospetto di un iPod ancor sempre in perfetta salute. Zune non ha sfondato per vari motivi: il design poco attraente, un concetto poco innovativo, una summa che non offriva alcun valore aggiunto rispetto all’alternativa di Cupertino. Ora, quando la stretta della crisi finanziaria ha iniziato a mordere anche a Redmond, Zune sembra essere tra i candidati ad un precoce addio.
Venuto il momento di guardare i bilanci per capire come, dove e se tagliare, Steve Ballmer non ha sicuramente potuto fare a meno di notare le cifre in rosso della pagina dedicata a Zune. Il player, infatti, ha visto scendere la propria redditività dai 185 milioni di dollari dello scorso anno agli 85 milioni dell’ultimo trimestre, una caduta verticale del 54% che non lascia preludere nulla di positivo per un device concettualmente datato e ormai definitivamente bocciato dal mercato.
Zune, player peraltro mai giunto sul mercato europeo, è probabilmente la vittima predestinata della confusione che l’avventura Apple nella musica ha causato nelle strategie Microsoft. L’abbinata iPod/iTunes, infatti, non poteva essere scalfita se non da una soluzione simmetricamente alternativa, soluzione che sarebbe dovuta partire anzitutto da un player valido e capace. Così non è stato: l’iPod si è nutrito della linfa di iTunes e viceversa, i DRM hanno sigillato il cordone ombelicale tra le parti e per Microsoft non c’è stato spazio. A questo punto è nato lo Zune Marketplace, ma anche a questo giro una diversificazione dei DRM ha sperperato le risorse invece di concentrarle su pochi progetti di punta. Una volta affossata la possibilità di una seconda generazione di Zune non si è potuto far altro che seguire le orme di Apple ipotizzando uno Zune Phone in stile iPhone: ma anche per tutto ciò non è giunta conferma alcuna.
Sul caso non proviene dichiarazione alcuna da Redmond. Gli interrogativi posti dagli analisti vedono il gruppo predicare una ferma necessità ad investire su progetti di lungo periodo, ma nulla scaturisce nello specifico di Zune. Difficilmente, però, oggi Zune può essere considerato come un progetto di ampio respiro, degno di meritare ulteriori investimenti ed ulteriori attenzioni.
Oggi, quindi, la morte del progetto Zune (originariamente denominato “Argo“) è la soluzione più probabile. Con la caduta dei DRM ed il moltiplicarsi dei player alternativi è progressivamente caduto l’interesse da parte di Microsoft di posizionare un proprio prodotto nel mercato dei device per musica digitale. L’attenzione, semmai, si sposta sul mobile ma la piattaforma avrà presumibilmente molta più appetibilità che non l’hardware. Microsoft, dunque, potrebbe progressivamente dimenticare il percorso di Zune concentrando le scarse risorse attuali su altre avventure. Il taglio del personale sarebbe solo il primo passo.