Microsoft ha comunicato di aver apportato delle modifiche al codice che regola la disposizione random dei browser presenti nella schermata del ballot screen, o choice screen, com’è stato chiamato nella versione definitiva che è stata distribuita in questi giorni nei vari paesi del Vecchio Continente.
Come notato da alcuni osservatori al momento del lancio del ballot screen, il codice JavaScript che regola la disposizione causale dei vari browser nella finestra sembrava “favorire”, in un certo senso, Google Chrome, il quale si piazzava statisticamente con maggiore frequenza nel primo slot a sinistra, ovvero nella posizione ritenuta dai più quale la più visibile tra tutte.
Inoltre, ad apparire quasi come un paradosso per Microsoft, i numeri mettevano in evidenza come Internet Explorer andasse molto più spesso di altri browser nell’ultimo slot a destra, quello ritenuto meno visibile o comunque meno immediato nella percezione degli utenti, abituati involontariamente a scorrere un testo o una schermata da sinistra a destra coerentemente con il senso di lettura della scrittura occidentale.
Adesso il codice pare sia stato rivisto e il nuovo algoritmo, secondo le prime prove effettuate, sembrerebbe garantire una migliore uniformità circa le casistiche di posizionamento dei vari browser, evitando pericolose “preferenze” che potebbe anche pesare in un mercato sempre più competitivo come quello dei software per la navigazione sul Web.
A questi livelli di concorrenza spinta, insomma, anche un minimo dettaglio ha la sua importanza, al punto da far meritare al ballot screen la sua prima patch che porta in dota un nuovo codice rivisto e corretto, ma soprattutto… più “democratico”.