Microsoft ha citato in giudizio Foxconn per non aver onorato il pagamento delle royalty di una serie di brevetti dati in licenza. Secondo l’accusa, Foxconn, uno dei più grandi costruttori di prodotti di elettronica, dovrebbe ancora dei soldi, più gli interessi, a Microsoft per le licenze dei brevetti come previsto da un vecchio accordo sottoscritto dalle parti. Più nello specifico, la causa intentata da Microsoft si rivolge a FIH Mobile, una sussidiaria di Foxconn che produce smartphone per alcuni brand noti come Xiaomi, Huawei e altre società.
Nel 2013, Microsoft e Foxconn firmarono un accordo sull’utilizzo dei brevetti della casa di Redmond. Come parte dell’accordo, la società cinese avrebbe dovuto presentare al gigante del software costanti report sui dispositivi realizzati che contenevano i brevetti oggetto delle licenze. Per Microsoft, inoltre, Foxconn doveva versare le royalty sui brevetti concessi in licenza all’interno dell’accordo. La reazione dei vertici di Foxconn non si è fatta certamente attendere. Terry Gou, CEO e fondatore della società, ha respinto al mittente le accuse del gigante del software evidenziando come la sua società non abbiamo versato alcuna royalty sui brevetti in quanto non tenuta a farlo.
Terry Gou sarebbe inoltre profondamente arrabbiato con Microsoft evidenziando che il gigante del software dovrebbe pretendere le royalty sui brevetti dai vendor e non da chi si limita semplicemente ad assemblare i prodotti.
Sull’argomento, Microsoft si è limitata a dichiarare quanto segue:
Microsoft prende sul serio i propri impegni contrattuali e ci aspettiamo che le altre aziende facciano lo stesso. Questa azione legale consiste semplicemente nell’esercitare i termini di reporting e audit di un contratto che abbiamo firmato nel 2013 con Foxconn. Il nostro rapporto di lavoro con Foxconn è importante e stiamo lavorando per risolvere il nostro disaccordo.
Difficile capire adesso cosa succederà. A volte, effettivamente queste dispute finiscono davvero in tribunale. In altri casi, invece, si arriva ad un accordo extragiudiziale che permette di chiudere rapidamente la questione.