Microsoft cerca esplicitamente una migliore interoperabilità dei propri prodotti con software di produzione terza. Il tutto è stato formalizzato nella Interop Vendor Alliance annunciata nelle ultime ore, un modo per unire le forze ed ottenere dalle reciproche offerte risultati migliori che vadano a premiare la fiducia dell’utenza.
Il progetto fa perno su Microsoft ed il comunicato ufficiale del gruppo annovera altresì i primi nomi eccellenti accodatisi: Advanced Micro Devices (AMD), BEA Systems, Business Objects, CA, The Carbon Project, Centeris, Citrix Systems, GXS, IP Commerce, JNBridge LLC, Kernel Networks, Levi, Ray & Shoup, NEC Corp. of America, Network Appliance, Novell, Q4bis, Quest Software, Siemens Enterprise Communications, Software AG, SugarCRM, Sun Microsystems, Symphony Services, Xcalia, XenSource. Microsoft spiega che il gruppo di lavoro rimane aperto a nuove annessioni, lasciando le porte spalancate per quanti intenderanno in futuro aggiungere il proprio nome al consesso collaborativo creatosi.
Interop Vendor Alliance
Bob Muglia, «senior vice president of the Server and Tools Business» per Microsoft, nel presentare la Interop Vendor Alliance ha richiamato la necessità di una maggiore elasticità operativa da offrire ai propri clienti, affinchè importanti cambiamenti aziendali quali fusioni ed acquisizioni vengano superate con il minimo costo e la massima efficienza. Il progetto punta a cercare nel feedback dell’utenza un elemento primo su cui lavorare, affinchè i problemi emergenti dal mercato possano trovare soluzione nel lavoro del team.
Tra i nomi di spicco della Interop Vendor Alliance figura Novell, vendor Linux recentemente accordatosi con Microsoft per un “patto con il diavolo” che non tutta la comunità open source ha digerito con facilità. Da Samba, soprattutto, sono piovute forti critiche sull’accordo e tramite una esplicita lettera aperta il team ha spiegato che il tutto avrà pesanti ripercussioni sulla “free software community”: la bocciatura è su tutta la linea, sono da ipotizzare ulteriori ripercussioni e Samba consiglia a Novell di fare quantomeno affidamento al Software Freedom Law Center per vagliare la bontà di una stretta di mano poco gradita fin dal primo minuto.