Una lettera datata 18 Febbraio, passata allo scanner e pubblicata su Techcrunch è la scintilla per scatenare una nuova piccola polemica che poco giova al brand Microsoft. Nei giorni in cui Windows 7 è al centro delle attenzioni per le nuove date previste per la Release Candidate, il gruppo di Redmond inciampa in un piccolo incidente diplomatico con un gruppo di dipendenti testé licenziati.
Nel documento pubblicato da TechCrunch sono facilmente leggibili ancune righe con le quali Microsoft chiede ai dipendenti una precisa somma di danaro (non leggibile nel documento a causa delle pecette con cui sono stati nascosti i dati sensibili che possano ricondurre alla specifica persona). I destinatari della missiva sono 1400 ex-dipendenti da poco licenziati ai quali il gruppo chiede ora del denaro indietro a causa di alcuni calcoli errati formulati al momento del licenziamento.
Il pagamento Microsoft sarebbe avvenuto in data 13 febbraio, dunque l’errore è stato riconosciuto nel giro di pochi giorni e la missiva chiede immediata regolarizzazione. «Vi chiediamo di riparare il pagamento in eccesso e chiediamo sinceramente scusa per l’inconveniente»: con questa frase vengono cancellate le vane speranze di un colpo di fortuna in un momento particolarmente infausto. Per Microsoft la situazione potrà presumibilmente essere risolta dal punto di vista monetario, ma l’incredibile esposizione mediatica del gruppo non può che trasformare in autorete il piccolo impiccio contabile.