Pochi giorni fa, molti siti web hanno riportato la notizia relativa al sorpasso di Chrome su Internet Explorer. Secondo i dati forniti da StatCounter, il browser di Google ha superato il concorrente per un solo giorno (il 18 marzo). In realtà ciò non è mai avvenuto, in quanto StatCounter utilizza una metrica sbagliata per calcolare il market share.
Attualmente ci sono due fonti principali che misurano la percentuale di utilizzo dei browser: NetApplications e StatCounter. Entrambi i servizi forniscono dati dettagliati, ma utilizzano metodologie diverse. Spesso mostrano lo stesso trend generale, ma i numeri che indicano le quote di mercato sono molto differenti.
A partire da Chrome 13, Google ha iniziato ad utilizzare una funzionalità nota come “prerendering“. Il browser crea una pagina invisibile all’utente in base al risultato della ricerca, in modo da velocizzare il suo caricamento. Questa pagina viene mostrata in una scheda, solo se l’utente clicca sull’indirizzo corrispondente. Anche se il link non viene visitato, il browser genera traffico, alterando le statistiche. Net Applications ha eliminato i dati relativi ai siti web che gli utenti non hanno mai visitato, mentre StatCounter registra tutte le visite.
Net Applications, inoltre, calcola il “peso geografico” dei browser in base all’effettiva popolazione Internet e considera solo i visitatori unici, mentre i dati raccolti da StatCounter tengono conto delle “page view”. In definitiva, per conoscere il market share più vicino all’utilizzo reale bisogna esaminare le percentuali di Net Applications. Probabilmente accadrà in futuro, ma per adesso Internet Explorer è ancora il browser più usato al mondo.